L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul piano del comune di Palermo di curare le periferie grazie al Pnrr.
È un’attenzione alle periferie di Palermo che vale 50 milioni di euro la fetta destinata al capoluogo dalla torta di finanziamenti del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza). Il gruppo di opere dotate di progettazione e «caricate» in una unica misura si chiama «Piano urbano integrato». L’obiettivo è di agire su un’area-bersaglio, caratterizzata da un elevato indice di vulnerabilità sociale e materiale. L’obiettivo è creare nuovi servizi per i cittadini, riqualificando aree pubbliche e le infrastrutture della logistica secondo il principio delle smart city e della sostenibilità ambientale. Ieri il sindaco Leoluca Orlando, presentando il piano insieme al suo ministro omonimo ha rappresentato «l’esigenza di un rafforzamento del personale necessario e attenzione ai comuni bisognevoli di sostegni e di aiuti, la gran parte dei quali in dissesto».
L’orizzonte principale è la riqualificazione di ampie aree urbane degradate e il recupero di importanti infrastrutture di trasporto, nevralgiche per la città. Il quadro entro cui lavorare è rappresentato da una cosiddetta area-bersaglio, su cui si concentrano i progetti. In particolare la zona sud dei quartieri: Settecannoli e Brancaccio-Ciaculli. Fa testo a parte, perché fuori da questa area, il progetto di manutenzione straordinaria da 12 milioni del ponte sul fiume Oreto detto «Ponte Corleone» che molti problemi di viabilità sta dando in ingresso e in uscita dalla città per i problemi di sicurezza strutturale di cui è afflitto.