L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla commemorazione della strage di Capaci, a distanza di 29 anni.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, stigmatizza i «sentimenti di contrapposizione, contese, divisioni, polemiche all’interno della magistratura che minano il prestigio e l’autorevolezza dell’ordine giudiziario». Quando prende la parola all’interno dell’aula bunker, ricorda uno per uno i nomi di coloro che perirono nell’esplosione della bomba sull’autostrada: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro. Ma è chiaro che il pensiero corre anche all’altro grande giudice-simbolo della guerra a Cosa nostra, Paolo Borsellino.
“La mafia non è vinta e che deve restare una priorità nell’agenda politica del Paese” continua il Capo dello Stato.