L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, sull’emergenza Coronavirus nel capoluogo:
«Se avessimo fatto il lockdown a febbraio, saremmo oggi nelle condizioni di Israele. Io non ho urgenza di andare in zona gialla ma di andare in zona bianca e oggi avrò un incontro con il presidente Draghi al quale chiederò, come peraltro fa l’Anci, di non dare contributi ma rimborsi. Rimborsate le spese fisse, intanto.
E poi le aperture di credito per la ripresa. Gli imprenditori sono i primi che mi chiedono le chiusure, protestano tutti per la mancanza di ristori. Quando io chiedo a qualcuno di non fare qualcosa lo devo rimborsare. Rimborso, non ristoro, una parola che non va più usata. Ed è assurdo che abbiamo lavoratori con la cassa integrazione – benedetta, per carità: sono dalla parte dei lavoratori e nessuno ne può dubitare – e nulla per gli imprenditori. Non ce n’è uno che abbia finora ricevuto tanto quanto i suoi dipendenti. E quando finirà la crisi cosa succederà? Se nel frattempo le imprese falliscono, si ritroveranno tutti sulla strada».
«Purtroppo ad oggi i dati non sono confortanti e per quanto riguarda Palermo la situazione è pesante.
Io mi attengo ai dati che vengono forniti, augurandomi che siano quelli giusti. Se c’è sofferenza delle strutture ospedaliere non c’è discussione. La zona rossa continuerà? Vorrei poter dire no ma non ho elementi per ipotizzare che usciremo dalla zona rossa».