L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’obbligo vaccinale attuato dal governo per gli over 50.
Cento euro di multa una tantum a partire dal primo febbraio da parte dell’Agenzia delle entrate per gli ultrà cinquantenni che non si vaccinato, una corsia preferenziale per consentire agli oltre 2,2 milioni di over 50 di immunizzarsi in tempo ed evitare le sanzioni, un Dpcm con l’elenco delle attività alle quali si potrà accedere senza il Pass, a partire da alimentari e farmacie, una multa da 400 a 1000 euro per chi accede senza certificato verde alle attività e ai servizi in cui è previsto l’utilizzo.
Con il testo del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri che deve essere ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il governo lavora alla definizione delle modalità. Il primo punto è proprio quello che riguarda le sanzioni per chi, nonostante l’obbligo, deciderà di non vaccinarsi. Il decreto entrerà in vigore «il giorno successivo alla pubblicazione», dunque molto probabilmente sabato 8 gennaio. L’obbligo scatta immediatamente e la sanzione per tutti coloro che non sono in grado di dimostrare di essere vaccinati, lavoratori e non, spiegano fonti di governo, è di 100 euro «una tantum» a partire dal 1 febbraio.
La sanzione sarà irrogata dall’Agenzia delle entrate incrociando i dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali regionali o provinciali. E non è escluso un rafforzamento dei controlli a campione da parte delle forze di polizia.
Forze dell’ordine alle quali spetterà anche la gestione delle proteste dei no vax e di chi contesta le scelte del governo. Un primo appuntamento è in programma a Torino sabato. Lunedì 10 all’isola d’Elba protesteranno invece i comitati delle isole minori, contro l’entrata in vigore del super pass per i trasporti compresi quelli che assicurano la continuità territoriale. Sull’obbligo però il governo non torna indietro come ha fatto capire chiaramente il presidente del Consiglio Mario Draghi sottolineando che la scelta di imporlo ha uno scopo preciso: ridurre le ospedalizzazioni proprio nelle classi d’età in cui i ricoveri sono più ricorrenti.