L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sullo stop del campionato di Serie D. Non ci sono i teatrini della A, dove sono bravissimi a (non) fare tutto e il contrario di tutto. E pazienza se nel frattempo si chiudono regioni e province, che la gente fugga dalle nuove zone rosse e che soprattutto aumentino contagi e morti. La Serie A è un mondo a parte, o meglio lo è il palazzo che la governa, perché i calciatori – attraverso il loro sindacato – il loro pensiero l’hanno esposto. In Serie D, per fortuna, ci hanno pensato in tempo a fermare il campionato. Impossibile garantire le condizioni di sicurezza a giocatori, staff e addetti ai lavori perché le società non hanno la stessa organizzazione di quelle professionistiche. La speranza è che oggi, quando ci sarà il consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti, non si assista allo stesso (pessimo) spettacolo messo in scena in Serie A. La D non deve ricominciare per forza il 22.