L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Mattia Felici, attaccante del Palermo, al termine del derby vinto contro l’ACR Messina: «Ho cercato tanto questo gol, finalmente è arrivato. È il secondo, sempre qui al «Barbera». Lo dedico a mia madre, che ha compiuto gli anni. L’uno contro uno mi è sempre piaciuto, cerco sempre di saltare l’uomo», ma anche di dialogare con i compagni che parlano calcisticamente – la sua stessa lingua: «Giocare con Santana è molto più bello, c’è più vivacità in attacco. Uno come lui o come Ricciardo devono essere i nostri trascinatori. Io mi sento un buon giocatore che può dare una mano a questa squadra, mai trascinatori sono altri». Pallonetto dalla trequarti? Ho pensato «adesso tiro e vediamo se faccio gol», ma non è andata». Si tiene stretta però la rete della vittoria, con l’esultanza dei circa 15 mila presenti: «Un’emozione unica, con quel boato. Abbiamo giocato molto bene, secondo me è stato uno dei migliori secondi tempi della stagione. Serviva questa vittoria per dare una scossa a questo campionato e far vedere chi è più forte. Dopo due passi falsi, era necessario vincere. Più punti di vantaggio abbiamo sulla seconda, più possiamo dare un segnale a questo campionato. Contro il Giugliano ci attende una trasferta difficile, cercheremo però di vincerla». Il rigore? «Secondo me il portiere mi ha toccato. L’arbitro ha detto di no, ma va bene così, con i tre punti». Qualche minuto prima, un’altra incursione di Felici aveva scatenato il panico in area giallorossa: «Lì però mi sono un po’ buttato».