Gds: “Mascherine e green pass al chiuso restano”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’allentamento delle misure anti-covid.

Le ultime restrizioni da Covid – mascherina e Green pass – rimarranno ancora per settimane nei luoghi chiusi. All’aperto, invece, l’Italia si prepara a respirare, sempre con l’occhio all’andamento dei contagi, che veramente preoccupa. In Italia i reparti ospedalieri ricominciano a riempirsi in varie Regioni e la situazione è analoga in molti Paesi europei, ma è in Cina che il virus SarsCoV2 spaventa maggiormente per una recrudescenza dei contagi che ha fatto scattare un nuovo lockdown per 42 milioni di persone. La curva epidemica mostra un’inversione di tendenza, ed a preoccupare sono i dati delle ospedalizzazioni, mentre continuano a salire contagi e decessi: sono 85.288 i nuovi casi in 24 ore (domenica 28.900), le vittime sono 180 (domenica 129).

Il tasso di positività, su 587.015 tamponi effettuati, è al14,5%, in leggero aumento. Sono 502 i pazienti in terapia intensiva (16 in meno), e 8473 nei reparti ordinari (5 in più). L’occupazione dei posti nei reparti di area non critica da parte di pazienti Covid è stabile al 13%, a livello nazionale, ma a livello giornaliero cresce in 10 regioni, tra cui Calabria (al 29%) e Sicilia (23%). Anche l’occupa – zione delle intensive è stabile al 5%. Pesa il rallentamento della campagna vaccinale, soprattutto tra i più piccoli. Ma intanto si parla di “uscita” e di “allentamento delle misure”, e uno dei punti su cui sarebbe orientato il governo sarebbe lo stop dell’obbligo del Super pass per gli over 50 sul posto di lavoro: potrebbe bastare quello “base”. Per il 31 marzo, quando scadrà dopo oltre due anni lo stato d’emergenza, il governo si prepara a varare nuove misure di allentamento delle regole anti-pandemia. Il via libera dovrebbe arrivare dal Consiglio dei ministri forse domani, dopo un passaggio dalla Cabina di regia; si riunirà anche la Conferenza delle Regioni, che dovrebbe presentare proposte al governo. Ieri Draghi ha incontrato il ministro della Salute Speranza, col coordinatore del Cts Franco Locatelli e il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, per discutere appunto della road map.

A quanto emerso finora, dall’1 aprile dovrebbe cadere l’obbligo del Green pass all’aperto per ristoranti e bar, così come del rafforzato per i trasporti pubblici locali. Per i trasporti “lunghi” (aerei, treni e navi) si potrebbe richiedere un tampone negativo. Il governo spera delle vacanze di Pasqua per rilanciare il settore turistico: per questo già dal 1 aprile dovrebbe non servire più il pass per strutture ricettive, musei, mostre e attività commerciali. Gli stadi dovrebbero tornare al 100% (ma si preme per una deroga per la partita della Nazionale del 24 marzo) mentre per i palazzetti le capienze dovrebbero aumentare progressivamente. Dovrebbero poi decadere – viene da chiedersi: anche a fronte dell’aumento dei contagi? – le quarantene da contatto, anche per i non vaccinati. Forse nelle scuole – ma probabilmente non da subito –dovrebbe sparire che l’obbligo della Ffp2 in favore della chirurgica. In generale (e meno male!) mascherine nei luoghi chiusi. Sparirà invece con il 31 marzo la struttura commissariale di Figliuolo: le funzioni potrebbero passare a strutture di missione al ministero della Salute o a Palazzo Chigi, oppure passare alle Regioni. Addio anche al Cts, ma Locatelli e Brusaferro dovrebbero rimanere come consulenti del governo.

Il dibattito tra falchi e colombe, comunque, è ancora aperto e in maggioranza alcune forze politiche premono per un allentamento rapido delle misure, in particolare il Green pass. Il governatore leghista del Veneto Luca Zaia ha detto, rispetto alle restrizioni, che «è giunto il momento di abbandonarle tutte e fare affidamento sulla responsabilità dei cittadini». Figuriamoci. Circola persino l’ipotesi di un «liberi tutti» per i positivi asintomatici, che quindi non dovrebbero essere sottoposti a isolamento. E poi ci sono gli esperti e i tecnici, che ammettono che «il momento epidemiologico è confuso». Per questo non si escludono verifiche a metà mese per capire se e quanto alleggerire ulteriormente le restrizioni, come ad esempio l’obbligo di Green pass al chiuso o l’uso della Ffp2. Misure che potrebbero entrare in gioco a maggio e poi progressivamente, per gradi, con giugno: ai concerti e allo stadio dovrebbe bastare la chirurgica, così come nei bus e nelle metro, in aereo e in treno.