L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma e analizza la nuova ordinanza firmata da Nello Musumeci.
Mascherina d’obbligo all’aperto ovunque, altri Paesi in black list, tamponi molecolari sui migranti e più sequenziamenti per individuare subito la famigerata variante Omicron, quando e se sbarcherà sull’Isola. Eccola, in sintesi, la stretta natalizia: un altro giro sulla stessa vite, dato che buona parte dell’ordinanza anti-Covid emanata ieri dal governatore Nello Musumeci, valida da oggi fino a Capodanno, riprende il filo tracciato dagli ultimi provvedimenti regionali in materia, anche se non mancano delle novità assolute. Nel perimetro delle precedenti ordinanze ritroviamo l’uso obbligatorio della mascherina per gli over 12 negli spazi aperti al pubblico, ma stavolta ovunque, non solo nei luoghi affollati, e nello stesso solco, rimarca il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «delineato dall’Anci anche in campo nazionale. Una soluzione che avevo già prospettato a livello territoriale».
Si rivede pure l’obbligo di tampone rapido nei porti e aeroporti per i passeggeri in arrivo dai Paesi «caldi» della pandemia, ma adesso, oltre a Gran Bretagna, Germania, Usa, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia e Paesi Bassi, alla «lista nera» si aggiungono Sudafrica, Botswana, Hong Kong, Israele, Egitto e Turchia. Ovviamente, visto che tra le new entry solo la Turchia, in questo momento, ha voli diretti sull’Isola e soltanto con Catania, l’ordinanza, precisa l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, si riferisce soprattutto ai voli indiretti, alle cosiddette triangolazioni.
Ma su questo punto, sottolinea Claudio Pulvirenti, direttore regionale degli Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, torna subito a galla una vecchia questione, legata «non solo alle già note criticità nel far rispettare l’obbligo del tampone, eluso da non pochi passeggeri, ma anche e soprattutto ai controlli sui viaggiatori che, per esempio, partono dall’Egitto, fanno tappa a Roma e da Fiumicino arrivano poi in Sicilia: monitorarli sarà difficilissimo, se non impossibile. Non solo e non tanto per mancanza di personale Usmaf, ma perché le compagnie aree, per privacy, rifiutano di darci la lista passeggeri».
In coda all’articolo dedicato ai viaggi, il provvedimento dispone che i soggetti giunti
in Sicilia nei dieci giorni precedenti l’entrata in vigore dell’ordinanza devono contattare l’Asp e il proprio medico curante per essere sottoposti a tampone molecolare. Test molecolari obbligatori, e non più rapidi, anche per i migranti che raggiungono la Sicilia, al termine del periodo di quarantena.