L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Malaury Martin, centrocampista del Palermo. Lontano dalla famiglia e dagli affetti più cari, come sta affrontando questo momento? «È una situazione brutta per tutti. L’Italia è in difficoltà e per me è difficile perché la mia famiglia è lontana, questo crea dei problemi. Dobbiamo rimanere forti, però, tutti quanti. Sto su Whatsapp ad ogni ora del giorno per poter vedere i miei figli, prendo inoltre tutte le precauzioni del caso durante gli allenamenti e per il resto della giornata rimango a casa». Voi continuate ad allenarvi, mentre altre squadre si fermano: è un modo per non staccare la spina? «Dobbiamo rimanere concentrati sull’obiettivo, è chiaro che abbiamo adottato delle misure per evitare che ci sia il rischio di un contagio, ma qui bisogna restare focalizzati sul lavoro. Secondo me, questo è d’aiuto anche per tutti i ragazzi. Venire ad allenarsi, soprattutto per chi come me sta lontano da moglie e figli, rende meno difficile affrontare questo periodo». Ogni giorno trovate un «Barbera» vuoto. Che effetto vi fa? «È strano, ma dobbiamo abituarci. C’è la possibilità che si giochi in uno stadio vuoto e allenarsi qui tutti i giorni in queste condizioni può anche essere d’aiuto. Speriamo di no, comunque». Il gruppo degli over, in questa situazione, come si sta comportando con i più giovani? «Dobbiamo dare loro il buon esempio, anche sorvegliandoli nel comportamento. Non tutti sanno come gestire un periodo così e noi facciamo di tutto per fargli capire che bisogna stare attenti in questo momento di crisi, soprattutto nelle cose che si fanno fuori dal campo. Fortunatamente hanno capito la situazione». C’è il rischio che si torni a giocare in estate, vi sentite pronti? «Il campionato dobbiamo finirlo, poi non spetta a noi decidere quando. Dobbiamo restare concentrati e dobbiamo sperare che la situazione migliori. Quando ripartirà il campionato, saremo focalizzati su quello. Sarebbe sbagliato non pensarci, dobbiamo guardare la realtà e con questa situazione non si scherza. Noi continuiamo a lavorare». La città di Palermo, secondo lei, come sta vivendo questo periodo complesso? «Devo dire di essere felice, perché vedo che la gente ha preso sul serio questa emergenza. La gente resta a casa, solitamente quando ci alleniamo ci sono tante persone ad attenderci, adesso invece non si vede nessuno in giro. Mi auguro che tutti rispettino queste regole». Eppure, tutto il mondo non sembra aver adottato misure così stringenti, almeno guardando cosa succede nei campionati esteri… «Per il momento, la verità è questa. Hanno visto l’Italia come un caso isolato, in realtà è un problema mondiale e l’hanno preso sotto gamba. Giocare con i tifosi sugli spalti in questo periodo è un pericolo per tutti. Qui si parla di vite umane, non si può scherzare con queste cose». Da francese, come ha reagito allo sketch di Canal+ in cui si irrideva l’Italia? «È una cosa imbarazzante, soprattutto considerando come l’Italia sia stata vicina alla Francia nel corso di questi anni, quando il mio Paese è stato colpito dagli attacchi terroristici. Vedere certi personaggi scherzare su queste cose, con delle persone morte a causa del virus, è stato veramente imbarazzante». L’augurio, per il 3 aprile, è quello di tornare a riabbracciare i tifosi? «Il primo augurio è per l’Italia, che possa uscire da questa situazione. Speriamo che il contagio si fermi e che tutto possa tornare alla normalità. Il calcio è la nostra passione, la nostra vita, ma in gioco c’è molto di più».