Gds: “L’Italdonne a caccia del poker. Bertolini: «Palermo ci aiuti»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla Nazionale di calcio femminile, che questo pomeriggio al “Barbera” sfiderà la Bosnia, in un match valido per le qualificazioni all’Europeo in programma nel 2021 in Inghilterra. Milena Bertolini afferma: «Tornare in Italia è molto bello – racconta -. Mi piace molto l’idea di venire al Sud e a Palermo, ho insistito nel giocare qui perché qui ci sono tanti talenti femminili, ma mancano le opportunità e le strutture. Palermo ha una sua storia nel calcio femminile, confido nella passione e nel calore dei palermitani». A farle eco il capitano della Nazionale Sara Gama: «La gente si è affezionata a noi. Non ho mai giocato al “Barbera”, penso sia una bella occasione. È la prima tappa italiana in questo nuovo percorso». L’entusiasmo, però, non sembra stia serpeggiando tra i palermitani: sugli spalti del«Barbera» sono attesi 6.000-7.000 spettatori, molti dei quali appartenenti alle scuole calcio e alle scuole del palermitano, invitate per l’occasione. Ad accendere la vigilia dell’incontro è stata la polemica innescata dalle parole del ds della Roma, Petrachi, al termine della sfida di domenica contro il Cagliari. Il ds giallorosso aveva detto che «il gioco del calcio è un gioco maschio, non di ballerine. Altrimenti ci mettiamo il tubino e le scarpine di danza classica e andiamo a fare quello». La risposta della Bertolini non è tardata ad arrivare: «Che il calcio non sia uno sport per signorine è una frase del 1909 di Guido Ara, credo che dovremmo andare avanti con i tempi perché le parole di Petrachi sono un po’ primitive -spiega -. Non sono d’accordo con lui, anzi rilancio dicendo che il calcio è uno sport per donne, considerando la forza che hanno le ragazze di stare dentro il campo e di soffrire». Anche il capitano Gama ha condannato le parole di Petrachi: «È stata un’uscita infelice, ma il linguaggio plasma la realtà. Per i cambiamenti culturali serve un sacco di tempo, quello che ha detto lui ci fa capire quale sia il pensiero che bisogna togliersi di dosso». «Il Mondiale ci ha lasciato un patrimonio importante, dovremo stare attente a non disperdere tutto questo bensì a rilanciarlo – il monito della Bertolini-. Non bisogna tornare indietro. Noi come nazionale dovremo far vedere un bel calcio e tenere vivi quei valori che hanno fatto innamorare tutti gli italiani».