L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Luca Fiordilino, centrocampista palermitano in forza al Venezia.
«Promozione? Ancora non ci credo, non ho realizzato fino in fondo. Spero di giocarmi qui a Venezia le mie carte. Quest’anno siamo partiti per salvarci, ma sapevamo di poter essere una mina vagante. Che potessimo farcela, però, l’ho capito dopo aver eliminato il Lecce. Serie A? La inseguivo da tanto tempo. Sappiamo tutti com’è andata il primo anno di B col Palermo, ho sempre pensato a quella finale di Frosinone, che poteva cambiare la vita sia a me che a tanti palermitani di quella squadra. La Gumina era esploso quell’anno e sarebbe rimasto in A col Palermo, un sogno. Poi l’anno dopo non ci hanno nemmeno fatto fare i play-off».
«Accardi? Ci sentiamo quasi ogni giorno, con Andrea ho un rapporto bellissimo e dopo la vittoria in finale è stato uno dei primi, insieme a Nino (La Gumina, ndr) con cui ho fatto una videochiamata. Spero arrivi presto il suo turno, se lo merita per quanto fatto, ma lo spero anche per il Palermo, perché non merita la Serie C.
Il primo pensiero è stato proprio per chi ha vissuto la finale di Frosinone, ovvero Pomini e il nostro team manager Todaro. Già al primo tempo avevo paura che finisse in quel modo… Poi ci sono tanti palermitani, anche Di Mariano, e per me è stato facile integrarmi nel gruppo. Abbiamo realizzato un sogno perché la nostra è stata una grande famiglia, abbiamo giocato ognuno per l’altro. A livello di qualità c’erano squadre superiori, forse, ma la nostra voglia di arrivare in altro ci ha fatto vincere».
«Se mi aspettano a Casteldaccia per festeggiare? Sì, ma purtroppo dovrò operarmi al mignolo. Appena potrò scenderò subito per qualche giorno. Mi aspettano i miei amici e la mia famiglia, che non vedo da tempo».