L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni dell’ex rosa Daniele Di Donato, allenatore del Latina:
«È una settimana strana, molto strana. Ma poi, se mi ci metto a pensare, è una follia: inizio sempre a Palermo. L’ho fatto col Siena, da giocatore, alla prima giornata in Serie A dopo la promozione conquistata proprio con i rosa. Ora lo faccio da allenatore, alla prima occasione in cui mi ritrovo nello stesso campionato del Palermo. Anche perché, quando ero a Trapani un anno fa, non c’era mica da pensare a queste cose».
«Ricordo che quando hanno sorteggiato i calendario avevo un po’ di curiosità sulla prima giornata, giusto per sapere dove avremmo cominciato. Quando ho letto Palermo… beh, ho solo sorriso.
Per quanto riguarda me, ormai sono passati diversi anni, ma il rapporto che ho con la città e con la gente di Palermo è unico e nessuno lo cancellerà mai.
Forse le nuove generazioni faticheranno a ricordare il Palermo di vent’anni fa, ma a prescindere da quello che mi riserveranno domenica, il rapporto con tutta la piazza per me sarà sempre unico».
«Quest’anno il Palermo ha lavorato bene, ha fatto degli innesti importanti. Ha lavorato sulla base dello scorso anno, che era forte, e ha inserito elementi di spessore per questa categoria. È una delle squadre che si giocherà la promozione in Serie B, per come la vedo io».
«Siamo ancora un cantiere aperto. Stiamo lavorando da circa quattordici giorni, domenica abbiamo giocato la nostra prima partita in Coppa Italia di Serie C (in casa della Turris, ndr) e tutto sommato posso dire di aver visto qualcosa di buono, nonostante il risultato.
Devo dire anzi che stiamo andando abbastanza bene, pensavo che la squadra avesse potuto patire maggiori difficoltà, invece abbiamo retto bene. È normale che si debba ancora crescere, lavoriamo insieme da due settimane e la squadra è nuova, con tanti giovani. C’è però tanta voglia di fare bene, sicuramente contro il Palermo non dovremo sbagliare nulla e soprattutto non dobbiamo farci prendere dalla paura, perché è pur sempre una partita di calcio. Sappiamo di affrontare una delle squadre più forti e blasonate del nostro girone, però dobbiamo cercare di giocarcela senza alcun timore».