Gds: “Le società satellite e il giallo dei crediti, così il Palermo ha perso la Serie B. I dettagli”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla dei motivi per cui il Palermo ha perso la serie B. Ecco quanto si legge in un estratto:
“Il tentativo di iscriversi «a credito» non è andato a buon fine e tanto potrebbe bastare per spegnere ogni residua speranza in sede di appello. La Covisoc ha sviscerato non solo le inadempienze della proprietà del Palermo, che ha omesso tutta una serie di pagamenti propedeutici all’iscrizione, ma anche ripianamenti non idonei alle norme previste dalla Figc, perché effettuati con compensazioni di crediti. Una modalità che il Manuale Licenze Nazionali non prevede e che,anche qualora venissero riconosciute le ragioni di Tuttolomondo in merito alla presunta truffa per il rilascio della fideiussione, di fatto renderebbe la domanda di iscrizione del club rosanero non conforme alle normative. La carenza patrimoniale da 8.272.286 euro che la Commissione di vigilanza contesta da tempo al Palermo non è stata ripianata, o meglio, è stata coperta in maniera inidonea rispetto a quanto previsto dai regolamenti, che non prevedono la possibilità di sanare la propria posizione fuori dai tempi prescritti. Qui non è intervenuto alcun impedimento legato alla fideiussione, bensì si è proceduto a compiere operazioni che non rientrano nelle modalità indicate dal Manuale Licenze Nazionali, per le quali la società non può più intervenire. La documentazione prodotta, stando a quanto scrive la Covisoc, è largamente costituita da contabili bancarie relative a pagamenti di presunti debiti sociali eseguiti da soggetti differenti dal socio controllante, ovvero da Palermo Football Club Spa. È la holding creata dagli inglesi, infatti, ad essere proprietaria dell’U.S. Città di Palermo. Sporting Network ha rilevato la holding (dunque il Palermo più Mepal),ma i pagamenti dovevano passare da lì. Cosa che, per l’organo di vigilanza, non è avvenuta. Parte delle contabili bancarie esibite, inoltre, dà conto solo dell‘effettuazione di pagamenti verso i creditori e per la Covisoc non può integrare una forma di patrimonializzazione”.