Gds: “Le inchieste, il nodo Mepal-Alyssa e la farsa Tuttolomondo. Ecco come si è arrivati al fallimento del vecchio Palermo”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul fallimento del vecchio Palermo. Due anni di agonia, ma i mali vengono a galla in una sera a cavallo tra giugno e luglio del 2017: Zamparini incontra Baccaglini per la cessione delle quote. Il closing salta il primo luglio e sei giorni dopo, la Guardia di Finanza fa irruzione nella sede del Palermo e nella casa dell’imprenitore friulano. L’inchiesta parte a fine maggio, ma la bolla scoppia con la mancata cessione della società fino all’istanza di fallimento depositata in Tribunale dalla Procura di Palermo. Al centro di tutto c’è un credito da 40 milioni di euro che il Palermo attende dalla holding lussemburghese Alyssa. E’ il 15 novembre del 2017, quando i pm accusano di insolvenza il Palermo. La poltrona di presidente viene affidata a Giammarva e Alyssa inizia a saldare parte del debito. Il 29 marzo 2018, l’istanza di fallimento viene respinta. Zamparini riprende le trattative senza successo: Cascio, ponte, Follieri. A Maggio, la procura ha chiesto l’adozione di misure cautelari che hanno portato al sequestro di circa 1,1 milioni a giugno (dissequestrati un mese dopo) e ai domiciliari per Zamparini, disposti dal Tribunale del Riesame il 5 ottobre. Per renderli esecutivi serve il parere della Cassazione, che si pronuncia il 25 gennaio. Cede il club alla Sport Capital Group, società inglese con capitali irrisori. Il 14 febbraio Daniela De Angeli rileva le quote, tre giorni dopo paga gli stipendi grazie a 2,8 milioni immessi dalla Damir della famiglia Mirri, che ottiene la gestione quadriennale dei diritti pubblicitari. Un mese dopo altri 2,8 milioni prestati dalla Mave srl di Zamparini scongiurano l’altra penalizzazione. Alla fine, la De Angeli vende le quote alla Arkus Network di Tuttolomondo. La giustizia sportiva si muove e il Palermo viene retrocesso in Serie C alla vigilia dei play-off, poi la Corte d’appello riduce la pena in un -20 in classifica, ma per partecipare al torneo cadetto bisogna ripianare 8,3 milioni di perdita patrimoniale e pagare gli stipendi. Nulla di fatto al 4 luglio e il Palermo viene cancellato.