L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’ennesimo rinvio del campionato di serie C.
Fermi tutti, di nuovo. La Serie C rinvia ancora il proprio ritorno in campo, come già prevedibile nelle ultime ore. La riunione del consiglio direttivo di ieri ha spinto la Lega Pro a far slittare di un’altra settimana la ripresa del campionato, posticipando le partite della terza giornata di ritorno, come già fatto in precedenza per quelle del turno precedente. Il Palermo perde così il «jolly» del doppio match casalingo con Messina e Taranto per l’avvio del Baldini-bis, ma guadagna tempo utile per recuperare tutti i calciatori fermi a causa del focolaio di Covid-19 emerso nella giornata di giovedì. Questo è di fatto l’unico lato positivo del rinvio, per i rosanero, perché di lavoro supplementare per assimilare i dettami del nuovo allenatore è inutile parlarne.
Con più di mezza squadra fuori, alle prese con i contagi, è impensabile che i «superstiti» possano bastare per lavorare sulla tattica, sui moduli e sulle variazioni rispetto alla precedente gestione. Sarà necessario attendere i primi rientri per riprendere certi discorsi. Come già fatto la scorsa settimana, la Lega Pro ha visto nella pausa l’opzione migliore. La Serie C, dunque, continua a non scendere in campo per il 2022: il programma iniziale prevedeva una ripresa del campionato fissata per il 9 gennaio, immediatamente rinviata per effetto dei numerosi contagi registrati all’interno dei gruppi squadra in tutti e tre i gironi. Una situazione che di fatto colpisce tutti, chi più e chi meno. Nel caso del Palermo, la portata del focolaio è tra le più pesanti, motivo per cui questo ulteriore slittamento della ripresa del campionato può rivelarsi solo parzialmente utile. Perché se fino a qualche giorno fa lo stop poteva servire per assimilare al meglio le direttive di Baldini, adesso lo scopo principale della pausa diventa quello di riavere il prima possibile quanti più giocatori in organico, in modo da presentarsi il 24 gennaio con una squadra all’altezza, se non già al completo.