L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul rebus per il Palermo in vista della sfida alla capolista.
Affrontare la capolista dopo una sconfitta non è mai bello, farlo perdendo certezze sull’efficienza della difesa lo è ancora di meno. La sconfitta con il Genoa ha fatto riscoprire al Palermo vecchie fragilità, di cui negli ultimi tempi sembrava essersi liberato: errori in fase di disimpegno, marcature a uomo inefficaci, poca reattività sulle seconde palle. Ma a far suonare l’allarme in vista del Frosinone è soprattutto l’assenza di Mateju, che era diffidato e ha ricevuto un cartellino giallo. Mancherà anche Segre, anche lui per un’ammonizione galeotta, ma in questo caso sono pochi i dubbi sul fatto che sarà Verre a prendere il suo posto. La sostituzione del ceco costituisce invece per Corini un vero e proprio rebus, non facile da sciogliere: a complicare il tutto l’assenza prolungata di Bettella, che non ha ancora ripreso ad allenarsi dopo la distrazione al solco della gamba sinistra rimediata in seguito alla sfida con il Bari.
L’assenza di progressi tende a escludere già adesso ogni possibilità di convocazione per sabato. La peculiarità di Mateju è la capacità di adattarsi alla linea a tre come a quella a quattro, come anche di scalare da quinto di centrocampo a destra: lo ha fatto contro la Reggina, trovando subito l’assist per la zuccata vincente di Soleri. Nessuno dei suoi rimpiazzi ha fo sembra pronto ad acquisire) queste caratteristiche: l’unico che vi si avvicina un minimo è Buttaro, che però non gioca una partita ufficiale da ottobre e non è ancora sceso in campo nemmeno per pochi minuti dal ritorno tra i convocati ad Ascoli.
Nel girone d’andata l’ex Roma ha già giocato in alcune occasioni in una linea difensiva a tre come terzo di destra, ma le prestazioni non sono state all’altezza: sembra comunque lui, qualora il fisico dimostri di reggere, il favorito per sostituire Mateju con il Frosinone. Le alternative infatti non danno ancora a Corini le giuste garanzie: Orihuela e Graves hanno giocato uno spezzone rispettivamente contro Ascoli e Reggina, ma pur non avendo commesso sbavature il tecnico, che pure li ha elogiati per la crescita e l’impegno in allenamento, considera un azzardo la possibilità di lanciare dall’inizio uno di loro in una partita cosi importante a livello sia di classifica che di ambiente. Sullo sfondo, parecchio più indietro nelle gerarchie, resta Lancini, che però l’ultima partita l’ha giocata a fine agosto contro l’Ascoli venendo sostituito dopo un’ora.