Gds: “Intesa sui supermercati Fortè. Vanno ad un gruppo italiano. Ma Pulvirenti torna in Tribunale…”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della situazione legata al patron del Catania Pulvirenti. Ecco quanto si legge in un estratto:

“La notizia dell’imminente accordo per rilanciare i supermercati Fortè arriva a poche ore dalle indiscrezioni di stampa che lasciavano presagire, invece, un possibile concordato preventivo per evitare il fallimento. La nota, poco più che telegrafica di Meridi Srl, società proprietaria del marchio guidata da Nino Pulvirenti, patron del Catania calcio, precisa che «è stato raggiunto un accordo con un importante gruppo italiano, leader nella grande distribuzione. L’operazione è finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali, al riposizionamento di Fortè ed è inoltre funzionale alla proposizione di un accordo per la ristrutturazione della posizione debitoria». Insomma, sembrerebbe la premessa indispensabile per dare un futuro ai circa 550 dipendenti impegnati nei quasi 90 punti vendita in tutta la Sicilia, di quella che è stata la prima catena di hard discount, prima che i supermercati di prossimità, come sono i Fortè, venissero travolti dai centri commerciali dove è possibile acquistare con larghissima scelta tutti i beni di consumo e non solo generi alimentari e prodotti per la casa. «È in crisi l’intero settore della grande distribuzione, come dimostra la “fuga” di Auchan dall’Italia e ancor di più per i marchi locali, come dimostrano le crisi del Gruppo Abate, Spaccio alimentare e Cambria – sottolinea Carmelo Catalano, segretario provinciale del settore terziario della Ugl di Catania -. La ricaduta è diretta sui lavoratori costretti a contratti sempre più impoveriti e meno garantiti». Adesso sembrerebbe arrivata la svolta tanto attesa dopo che nei mesi scorsi si sono succedute le manifestazioni di protesta dei dipendenti, esasperati dai ritardi nei pagamenti degli stipendi che si sono cronicizzati negli ultimi tre anni e dalla vaghezza delle risposte davanti a precise richieste, in particolar modo sul piano industriale per fronteggiare la crisi e definire il futuro della società. Su iniziativa dei sindacati autonomi Usi e Sinalp ad agosto i lavoratori avevano manifestato pubblicamente la loro situazione di disagio, a Palermo come a Catania, poi ripetuta a metà ottobre, dopo che la proprietà, rappresentata dallo stesso Nino Pulvirenti, a fine agosto aveva incontrato i sindacati, che ritenevano allora che si fosse finalmente «avviato un costruttivo confronto che ha permesso di dissipare le iniziali diffidenze tra le parti e finalmente si è avviata una trattativa franca che ha permesso di raggiungere un importantissimo accordo per il futuro dei lavoratori e della stessa azienda». Una speranza e una tregua, però, durata ben poco, perché a distanza di un mese e mezzo le stesse organizzazioni sindacali riscontravano il mancato rispetto del verbale sindacale sottoscritto. Il contratto con il grande gruppo italiano per rilanciare Fortè, a questo punto, dovrebbe essere sottoscritto nei prossimi giorni in modo da essere presentato al giudice fallimentare Alessandro Laurino che ha già fissato l’udienza il prossimo 3 dicembre in seguito a istanze di fallimento. Il 12 novembre, intanto, Pulvirenti dovrà tornare in Tribunale per l’udienza che lo vede accusato, insieme ad altri 15 imputati, per bancarotta fraudolente in relazione alla gestione della compagnia aerea Wind Jet, ammessa alla procedura di concordato preventivo con un passivo di 238 milioni”.