L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sul rischio radiazione per il Trapani. L’avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo, spiega:
«Secondo il Codice di Giustizia Sportiva della Figc, alla società è inflitta la sanzione della perdita della gara con il punteggio di 0-3. Più che di radiazione è più corretto parlare di esclusione. La società che rinuncia a partecipare per la seconda volta ad una gara, secondo quanto disposto dalle Noif è esclusa dal campionato o dalla manifestazione ufficiale. Le Noif stabiliscono l’obbligo per le società di portare a termine le manifestazioni alle quali si iscrivono. Qualora il Trapani non dovesse presentarsi anche alla partita di Coppa Italia rischierebbe un ulteriore 0-3 da applicarsi a quella specifica competizione. È chiaro che le norme, pur mantenendo separate le competizioni di campionato e di Coppa Italia, prevedono la sanzione più grave, ovvero quella dell’esclusione, qualora la società rinunci alla partecipazione una seconda volta in campionato.
A fronte dell’emergenza epidemiologica, le società sono tenute al rispetto di tutte le direttive sanitarie emanate dalla Figc e dal ministero della Salute. Le conosciute disposizioni inerenti una responsabilità del medico sociale rendono ancora più complessa la questione relativa al Trapani, considerata la problematica emersa proprio con riferimento al tesseramento di tale figura all’interno della società.
Il puntuale rispetto delle prescrizioni contenute all’interno dei protocolli sono certamente essenziali per tutelare la salute di tutti i tesserati, in tale contesto non si può escludere che gli organi federali stiano procedendo con le necessarie verifiche. La Covisoc prima di emettere il proprio parere effettua tutti i relativi controlli al fine di verificare l’assenza di qualsivoglia irregolarità. Il fatto che la Covisoc abbia espresso parere positivo nei confronti del Trapani significa che non sono state rilevate irregolarità nella domanda tali da non rilasciare il proprio parere conforme».