Gds: “Incubo Coronavirus. Specializzandi, pensionati e stranieri: caccia ai camici bianchi in Sicilia”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle assunzioni nel settore ospedaliero per far fronte all’emergenza Coronavirus. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha firmato la direttiva che assegna al Policlinico di Messina il compito di selezionare i professionisti (anche specializzandi) e alla Asp di Palermo quello di arruolare gli operatori socio sanitari. Si tratta di assunzioni gestite in modo centralizzato, ma destinate a tutti gli ospedali dell’Isola e che verranno fatte con contratti semestrali rinnovabili per altri sei mesi. In generale le Asp e gli ospedali potranno stipulare contratti di lavoro autonomo o anche di collaborazione coordinata e continuativa a medici di rianimazione e terapia intensiva e del dolore, specialisti in malattie dell’apparato respiratorio e in malattie infettive. E poi ancora spazio a medici di medicina di emergenza e urgenza, di medicina interna, di malattie cardiovascolari, di radiodiagnostica, di igiene e medicina preventiva. La direttiva lascia margine anche per selezionare professionisti con specializzazioni equipollenti. La vera novità è lo spazio che verrà assegnato agli specializzandi di ultimo e penultimo anno. Segnale che la disponibilità di professionisti sul territorio regionale potrebbe non soddisfare le esigenze. E dunque potranno essere assunti anche «specializzandi non collocati in graduatorie». Questi avranno uno stipendio composto dal normale trattamento economico degli specializzandi più la differenza dovuta all’attività ospedaliera che andranno a compiere. La direttiva di Razza consente inoltre di assumere, sempre con incarichi a termine, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti agli ordini professionali «anche se non in possesso di cittadinanza italiana». E poi è prevista la possibilità di richiamare in servizio medici e infermieri in quiescenza che potranno tornare in azione fino al 31 luglio. La premessa è che non si stato possibile trovare altro personale o che quello trovato non risulti comunque sufficiente a fronteggiare l’emergenza rendendo dunque necessario richiamare i pensionati: altro segnale di come la prospettiva è ancora indefinita rispetto alle reali esigenze che si manifesteranno.