L’emergenza Coronavirus sta assumendo contorni sempre più drammatici in Italia e in Sicilia, ieri nell’isola siamo arrivati a 44 deceduti per Covid-19. L’edizione odierna di “Il Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione ed evidenzia le parole dell’Assessore alla Salute, Ruggero Razza. Sale a 44 il bilancio degli ammalati di Coronavirus morti in Sicilia, mentre aumenta anche il numero dei ricoverati, che balza da 414 a 500 nell’arco di una giornata. Ma dal fronte sanitario, scritta tra le righe del bollettino della Regione, arriva anche una notizia confortante: rispetto al ritmo di diffusione del contagio registrato durante la settimana, la quota di casi in più, pari a 73 su circa 1500 nuovi test validati, con un calo di 86 infezioni rispetto all’impennata di giovedì scorso, indica una flessione della curva epidemica. Un dato «incoraggiante», commenta l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ma che «non deve farci abbassare la guardia». La decrescita dei contagi, «infatti, appare coerente con i report degli ultimi giorni, depurati dei piccoli focolai che si erano evidenziati, ma con uno spettro di analisi più ampio in considerazione dell’aumento dei laboratori e quindi dei tamponi processati. Allo stesso modo, va segnalato che anche il dato dei ricoveri e delle terapie intensive è cresciuto di alcune unità e non in maniera esponenziale. Tuttavia l’attenzione deve rimanere altissima, rispettando le prescrizioni previste dai protocolli». Nel dettaglio, secondo il bollettino dell’emergenza – diffuso stavolta nel tardo pomeriggio di ieri e non in mattinata come di consueto – dei 500 malati in degenza 75 risultano intubati, mentre 668 pazienti si trovano in isolamento domiciliare e 53 sono ormai guariti, per un totale di 1168 persone ancora ammalate. La Regione indica anche 39 deceduti, ma nella tragica lista mancano ancora sette pazienti, di cui cinque morti a Messina. Tre di questi ultimi, fino a qualche giorno fa, erano ospiti della casa di riposo «Come d’incanto», evacuata giovedì scorso dopo che la maggior parte degli anziani e degli operatori sanitari sono risultati positivi al Coronavirus. Si tratta di due donne decedute al Policlinico Martino, una di 69 anni, in terapia intensiva, l’altra di 96 anni risultata positiva con un tampone effettuato post mortem in pronto soccorso, e di un ottantenne che era stato ricoverato a Barcellona Pozzo di Gotto. Sempre nell’ospedale di Barcellona, è deceduto un uomo di 60 anni che proveniva dall’Irccs Neurolesi, mentre al Policlinico di Messina un altro test virologico effettuato post mortem, stavolta su un ottantaduenne, è risultato positivo al Covid 19. Tra gli ammalati che ieri non ce l’hanno fatta, un novantenne al nosocomio di Partinico e un uomo di 94 anni assistito a Villa delle Palme, la struttura sanitaria di Villafrati dove è esploso un focolaio. Ma l’elenco delle ultime vittime del virus, come si evince dagli aggiornamenti del bollettino regionale, passa anche da Caltanissetta, con una novantaduenne di San Cataldo ricoverata giovedì scorso, e con un sessantaduenne di Leonforte in degenza all’Umberto I di Enna, dove ieri sono risultati positivi tre dottori del reparto di Medicina, entrati in contatto con una paziente contagiata che era stata trasferita al Chiello di Piazza Armerina senza essere sottoposta al tampone – una vicenda sulla quale la procura ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di epidemia colposa. Nella stessa provincia, ma a Troina, su richiesta del sindaco Fabio Venezia e della Regione, oggi arriveranno alcune unità della sanità militare per fronteggiare l’emergenza sanitaria dell’Ircss Oasi, dove tra degenti e operatori c’è stata un’impennata di contagi. Il personale militare raggiungerà così il Covid team inviato ieri da Razza, cioè il responsabile del Comitato regionale per l’emergenza, Antonio Candela, e il direttore scientifico dell’Istituto Neurolesi Bonino Pulejo, Dino Bramanti. Ma oltre che ad Enna, con i suoi 147 contagi registrati dalla Regione e saliti a 155 nella serata di ieri, i casi aumentano pure negli altri territori dell’Isola: Catania arriva a quota 344 ammalati, Messina a 216, Palermo a 204, Siracusa a 63, Trapani a 61, Agrigento a 55, Caltanissetta a 49 e Ragusa a 29. In quest’ultima provincia, dopo la caposala del laboratorio analisi individuata lo scorso 19 marzo, c’è un’altra infermiera positiva nell’ospedale Maggiore di Modica, stavolta in servizio al pre-triage della struttura, mentre migliorano le condizioni degli otto ricoverati nella divisione di malattie infettive dello stesso nosocomio. Intanto, l’Anci Sicilia, per bocca del presidente Leoluca Orlando e a nome dei sindaci dell’Isola, chiede «un’ulteriore estensione dei tamponi oro-faringei a tutto il personale sanitario e a tutte le categorie a rischio contagio, compresi gli asintomatici e un aumento dei posti letto in terapia intensiva e rianimazione, indispensabile a fronteggiare i casi più gravi». Ma gli amministratori comunali, vista la «gravissima condizione economica della nostra regione, ulteriormente peggiorata dagli effetti della pandemia», chiedono anche l’estensione della platea di beneficiari del reddito di cittadinanza. Tornando al tragico bollettino del Covid 19, stavolta su scala nazionale, va registrato l’ennesimo decesso di un siciliano al Nord: un muratore di Partanna in pensione, da tempo residente a Piacenza.