L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla delle misure prese dal governo della Regione Sicilia per limitare l’emergenza Coronavirus. Il governo regionale ferma tutti gli interventi chirurgici non indispensabili, limita gli ingressi nelle farmacie per evitare la ressa degli ultimi giorni e avvia le procedure per l’acquisto di uno dei pochi farmaci che finora hanno dato risultati nella cura di chi ha preso l’infezione da Coronavirus. Ma mentre il fronte sanitario s’allarga matura dietro le quinte anche la manovra finanziaria che servirà a far uscire la Regione dalle secche quando l’emergenza sarà finita. Ieri, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza ha scritto a tutti i manager di Asp e ospedali per chiedere di fermare «immediatamente» tutti gli interventi chirurgici non urgenti. È una direttiva che è stata impartita anche alle cliniche private. Ed è anche il segnale di come l’assessore abbia ormai in mente una sanità per lo più pronta a dedicarsi, in questa fase ovviamente, solo a contenere il temuto picco del contagio. Razza ha anche provato a «difendere» le farmacia dall’assalto che i clienti hanno fatto negli ultimi giorni. Da ciò era nata una protesta di Federfarma e dell’Ordine. L’assessore ha firmato una circolare con cui autorizza i farmacisti a limitare l’accesso dei clienti lavorando, in pratica, come se si fosse costantemente in turno notturno: «Gli acquisti verranno fatti mediante gli sportelli posti all’esterno della farmacia o con la porta d’accesso chiusa. Questa misura riguarderà esclusivamente quelle farmacie che in questa fase non sono in grado, per ragioni strutturali, di poter adottare tutte le misure previste dalle direttive nazionali finalizzate al contenimento del contagio del virus. L’utenza non dovrà pagare alcun diritto addizionale». L’assessore ha infine avviato l’acquisto di un farmaco che nei casi registrati al Nord ha dato risultati incoraggianti: si chiama RoActemra (Tocilizumab) ed è un medicinale usato normalmente per curare l’artrite reumatoide ma che sta funzionando anche per le polmonite acute. Saranno gli ospedali Villa Sofia-Cervello di Palermo e Vittorio Emanuele di Catania ad acquistarlo fornendolo poi a tutti i presidi siciliani.Nell’ordinanza firmata dal presidente della regione Musumeci, per rafforzare le misure introdotte da Conte c’è un articolo che suggerisce ai gestori di discount e ai farmacisti di vigilare sul razionamento gli acquisti: «Per contrastare fenomeni di possibile allarme sociale determinati dall’acquisto di ingiustificate quantità di prodotti alimentari, sanitari e farmaceutici, i responsabili dei relativi esercizi commerciali sono tenuti a vigilare su episodi di accaparramento dei suddetti prodotti». Musumeci e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, hanno discusso giovedì notte della possibilità di varare una Finanziaria snella e il bilancio in tempi brevissimi alla riapertura dell’Ars per non farsi trovare impreparati soprattutto quando il governo nazionale comincerà a stanziare le somme per imprese e famiglie. È una mossa che si tradurrà in un appello alla collaborazione da parte delle opposizioni che, per la verità, già da giorni muovono in questa direzione. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, «serve una Finanziaria di emergenza che dia la garanzia che nessuno perderà il lavoro in Sicilia a causa del Coronavirus. Il tutto deve essere fatto in tempi brevi e noi siamo pronti al confronto». E anche Claudio Fava ha detto che «serve una Finanziaria di emergenza da varare in tempi brevi». L’Europarlamentare del M5S, Ignazio Corrao, intanto lancia l’allarme: «La Sicilia è sull’orlo del blackout dei fondi europei. La Commissione proroghi i termini per la spesa dei fondi UE per le imprese e anticipi le risorse alle Regioni». Un allarme rilanciato all’Ars dalla deputata Ketty Damante: «La Regione sblocchi immediatamente le risorse già assegnate alle aziende».