Gds: “Incubo Coronavirus Palermo, stop nel weekend a ville e giardini. Mercati generali, chiusura e proteste”

Continua l’emergenza Coronavirus in Italia e in Sicilia e continuano le misure restrittive. Infatti secondo quanto riporta l’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” i parchi e giardini chiusi nel week end. Palermo segue la scia delle altre grandi città italiane e decide di contenere il rischio legato agli assembramenti vietando oggi e domani l’ingresso in buona parte degli spazi verdi, dal Giardino Inglese a Villa Giulia, Villa Trabia, Villa Costa e anche il giardino della Palazzina Cinese. Naturalmente, chi vorrà fare una passeggiata all’aria aperta potrà farlo nel prato del Foro Italico e della Favorita. In queste ore però, c’è un’altra chiusura che sta allarmando ed è quella dei mercati generali, il Comune ha stabilito la chiusura sia del mercato ittico da oggi che di quello ortofrutticolo a partire da lunedì. Considerato che «le necessarie misure organizzative non sono ancora state approntate», il Comune chiude «per il tempo strettamente necessario a realizzare idonee misure di carattere gestionale» per garantire che gli accessi siano contingentati. Intanto, si procederà alla «sanificazione» delle due strutture e si avvierà una interlocuzione con la prefettura per trovare una soluzione al più presto, è scritto nel provvedimento firmato dalla dirigente Lina Arena e dal capo area Luigi Galatioto. «Invece di gettare acqua sul fuoco, si accende la miccia», dice allarmatissimo Alberto Argano, presidente dell’Associazione grossisti e commissionari ortofrutticoli di Palermo. La chiusura va scongiurata in ogni modo, ha ribadito in questi ultimi giorni, interloquendo costantemente con l’assessore comunale alle Attività produttive Leopoldo Piampiano. Ha scritto a lui e al sindaco e anche al prefetto, sottolineando che «l’ortofrutticolo di Palermo svolge una funzione primaria e inderogabile per la fornitura di frutta e verdura fresca per la popolazione delle province di Trapani e Agrigento», oltreché per la nostra. «Rischiamo di creare ancora più allarme, con la paura per la gente di restare senza prodotti. E poi – avverte Argano – gli operatori probabilmente andranno al mercato di Villabate, che è aperto, e creeranno ancora più ressa e rischio contagio». Considerato che la struttura alle porte di Palermo è piccolissima: 500 metri quadrati contro i 36 mila del mercato cittadino. «Si tratta di organizzarsi un minimo, ci sono già le entrate scaglionate in diverse fasce orarie di personale, fornitori e acquirenti; e la chiusura degli altri mercati ha già dimezzato di fatto l’afflusso. Il vero problema è che l’amministrazione non è preparata all’emergenza», dice ancora Argano, che ieri sera ha scritto anche al prefetto, chiedendo il suo intervento per la riapertura immediata, «l’amministrazione così affida la distribuzione dell’ortofrutta agli abusivi e al mercato nero…». Anche Ottavio Zacco, presidente della commissione Attività produttive del Comune, chiede che il prefetto intervenga per ordinare la riapertura dei due mercati. Quella dell’amministrazione «è una scelta irresponsabile e irrispettosa nei confronti della città», dice, criticando i dirigenti «in stato confusionale» che hanno firmato il provvedimento «senza nessun confronto con i concessionari, le associazioni di categoria e la commissione competente». Insomma le polemiche non accennano a spegnersi.