Gds: “Incubo Coronavirus. Palermo, monumenti sbarrati. Arte e cultura restano congelate”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’incubo Coronavirus a Palermo. Ieri Palermo si è svegliata orfana di musei e mostre: sovrintendenti, direttori, funzionari, tutti hanno deciso di serrare le porte. Per primo il Teatro Massimo che aveva già sospeso gli spettacoli (e quindi ha visto saltare il «Nabucco») ma azzera fino al 3 aprile anche le visite al teatro e alla terrazza. Palazzo Sant’Elia chiude le sale espositive, dove finora si entrava a piccoli gruppi di 80 visitatori: serrata la mostra su Caravaggio Experience, che avrebbe dovuto chiudere i battenti il 29 marzo; e non partirà per il momento la mostra fotografica «Neev. Non è esotico è vitale», che racchiude diciotto scatti di Begoña Zubero Apodaca e si doveva inaugurare stamattina alle 11; si spera comunque di aprirla più avanti, visto che era programmata fino al 20 aprile. Chiusi pure Villa Zito con la personale del pittore Nicola Pucci, e Palazzo Branciforte, che avevano già azzerato le visite guidate e i laboratori; come anche il Museo delle Marionette che finora aveva soltanto chiuso il teatro. Chiusi a tappeto tutte le gallerie private, le chiese visitabili, i campanili da cui si osserva la città, i chiostri, gli oratori, il convento di Santa Caterina, la Martorana e San Giovanni degli Eremiti; i musei regionali: Abatellis, Palazzo Mirto, Salinas, Palazzo Riso; chiusi palazzo Reale con la Cappella Palatina, la Zisa, la Cuba, Castello a Mare, il chiostro dei Benedettini a Monreale, le aree archeologiche e i castelli arabonormanni, l’Albergo delle Povere dove si ferma la «Body Worlds Vital» (doveva durare fino al 29 marzo). Chiuso l’Orto Botanico e lo Steri, per l’Università.