L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della situazione Coronavirus nella regione. Si allunga la catena dei contagi nel Palermitano, l’emergenza coronavirus tiene impegnati i medici dei reparti ospedalieri e i sanitari incaricati di compiere i tamponi per verificare l’eventuale positività di decine di cittadini. L’epidemia non ha risparmiato neppure un bambino di cinque mesi, il figlio della donna di 37 anni di Giuliana che era stata trovata positiva al virus e che si trova ricoverata a Palermo. Il tampone eseguito anche sul padre ha dato esito positivo. Il bimbo lo scorso 2 marzo era passato dal reparto di pediatria dell’ospedale di Corleone per una bronchiolite, assistito dalla madre. La mamma, poi, è ritornata in ospedale lo scorso 10 marzo per una sintomatologia addominale, i sanitari l’hanno sottoposta ad un tampone risultato positivo. A questo punto, l’ospedale ha inviato una equipe a casa della famiglia per eseguire il tampone su tutti i familiari. Il neonato, che starebbe meglio, è stato dimesso e si trova in isolamento domiciliare a Giuliana assieme al papà – si legge -. Il reparto di pediatria è stato sanificato ed è stato decisa la chiusura temporanea. Cinque infermieri e tre operatori socio sanitari sono già stati sottoposti al tampone che ha dato per loro esito negativo, mentre per l’esito del tampone di 4 pediatri i risultati si avranno nel pomeriggio. Il provvedimento di chiusura della pediatria è valido fino a domani. In città si aspettano gli esiti dei tamponi anche su una ventina di carabinieri del comando provinciale, dopo i contagi di otto ufficiali, tre militari e il gestore del bar della caserma Carini. Aspettano i risultati dei test anche il sindaco Leoluca Orlando, che ieri pomeriggio ha ricevuto a casa la visita dei medici, e un consigliere comunale. Orlando nei giorni scorsi ha preso parte alle riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato in prefettura. Da dove è passato anche il comandante provinciale dell’Arma, Arturo Guarino, risultato positivo al coronavirus insieme con i componenti della catena di comando dei carabinieri. Ieri una donna risultata positiva al tampone è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Cervello. La signora si è presentata al pronto soccorso, che è stato poi sanificato, con sintomi influenzali. I successivi esami hanno poi portato al ricovero. Dal Cervello è passato anche un bambino di pochi mesi, inviato in ospedale su consiglio del pediatra. Il piccolo, entrato in contatto nei giorni scorsi con parenti giunti dal Nord, è stato sottoposto agli esami. Gli esiti non sono ancora noti. I medici, comunque, hanno deciso di rimandarlo a casa consigliando ai genitori di adottare tutte le cautele del caso in attesa dei risultati dei test. I medici si trovano alle prese con la carenza di dispositivi di sicurezza, come maschere e tute. Ieri in città è giunta una fornitura di materiali che sono stati distribuiti negli ospedali. «Ma non bastano, ne servono ancora per garantire a medici e infermieri di operare in sicurezza – afferma Angelo Collodoro, vicesegretario del sindacato dei medici Cimo -. La protezione degli operatori sanitari è di fondamentale importanza per continuare a fornire la necessaria assistenza in un momento di drammatica emergenza sanitaria. Si chiede di provvedere con la massima urgenza al reperimento e alla fornitura degli indispensabili dispositivi di protezione individuali, con particolare riguardo e massima urgenza alle unità operative e alle aree emergenza, di malattie infettive e di anestesia e rianimazione».