Gds: “Incubo Coronavirus. Nascono i Covid Hospital. Mille posti letto in più per fronteggiare il picco in Sicilia”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla creazione dei reparti Covid Hospital, per fronteggiare l’emergenza del Coronavirus. Nove ospedali, mille posti da attivare entro qualche giorno per creare dei poli specializzati sul coronavirus. Lì finiranno, fra terapie intensive e reparti di infettivologia, i contagiati. Nel Palermitano sarà l’ospedale di Partinico, già centro regionali per la cura del diabete, a diventare il punto di riferimento. Anche se nel capoluogo il piano prevedeva anche la riattivazione dell’ex Istituto materno infantile ma per il momento si è scelto di non perseguire questa strada, visto anche il contributo che di certo darà il Civico, dove verranno attivati due reparti di terapia intensiva. In totale fra città e provincia i posti letto nei vari reparti arriveranno a circa 200. A Catania verrà riaperta un’ala del vecchio Vittorio Emanuele. E poi verrà trasformato un ampio plesso del Gravina di Caltagirone. Nel Messinese è a Barcellona che nascerà il Covid Hospital mentre in città il punto di riferimento sarà il Policlinico. Verrà organizzato un reparto pure all’ospedale Umberto I di Enna. E gran parte del nosocomio di Modica verrà trasformata in un centro specializzato. Infine, una vasta area dell’ospedale di Siracusa diventerà Covid Hospital. «Per gli ospedali in questione – hanno detto Musumeci e Razza ieri – è prevista l’attivazione di circa mille posti letto, da impiegare solo per la durata dell’epidemia, di Terapia intensiva e sub-intensiva e di Malattie infettive, che andranno a sommarsi a quelli già disponibili presso Asp e ospedali proprio per creare un’autentica rete regionale dell’emergenza sanitaria da Covid 19». I mille posti saranno presto disponibili in tempo per un picco di contagi che l’assessore Razza nelle conversazioni riservate ipotizza possa verificarsi entro una decina di giorni. È un calcolo che si basa su un numero preciso: da sabato notte, quando è iniziato il controesodo dei siciliani per evitare la chiusura delle regioni del Nord, sono arrivati nell’Isola quasi 20 mila emigranti di ritorno. E almeno 8 mila provengono dalla Lombardia. Di più, è certo che 6 mila circa sono tornati proprio dalle zone più colpite dal contagio: il Lodigiano, l’area bergamasca. È questa la minaccia che temono alla Regione: nessuna sa esattamente se queste persone stanno rispettando l’obbligo di mettersi in quarantena. Razza lo ha ammesso così come aveva fatto Musumeci a caldo. E da lì che può arrivare la scintilla che fa deflagrare il sistema. E per questo il governo ha preparato il piano approvato ieri. Che prevede pure un protocollo d’intesa da sottoscrivere con l’Aiop (l’associazione delle case di cura) grazie al quale sarà possibile mettere a disposizione della Regione i professionisti che attualmente operano nel privato destinandoli alle strutture pubbliche individuate dal dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute.