Gds: “Incubo Coronavirus. Musumeci accusa: «Assalto a Messina». Ma il ministro: «Erano tutti in regola». In Sicilia è in arrivo il temuto picco”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sullo scontro a distanza fra Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana, e il ministro degli Interni Luciana Lamorgese: «Lei sta assumendosi una grave responsabilità nel vanificare gli sforzi ed i sacrifici di milioni di siciliani. Agli imbarcaderi della Calabria nessuno vigila sul rispetto dei vostri decreti. Non posso consentire tanta irresponsabilità da parte del governo nazionale verso la Sicilia». Suscitando però una replica durissima, che apre un solco fra il governo nazionale e quello regionale nel pieno dell’emergenza. È il culmine di uno scontro istituzionale venuto ad evidenza fra domenica notte e ieri dopo giorni di polemiche sotto traccia intorno agli strumenti da mettere in campo per contrastare in Sicilia la diffusione del Coronavirus, che a Palazzo d’Orleans ritengono attribuibile a chi è tornato da altre regioni. Musumeci ha tuonato via Facebook contro il governo nazionale, reo di non aver vigilato per evitare il controesodo: «Il problema non è a Messina. È non fare arrivare a Messina. Il problema è sulla costa della Calabria. Lì bisogna fare la cintura ed è lì che lo Stato è apparso assente. Lo è da giorni». Il presidente ha varato da quasi una settimana una ordinanza che va oltre le misure prese da Conte e che ha anticipato lo stop alla circolazione da altre regioni. Ridotti i traghetti nel numero e nelle corse. E tuttavia negli ultimi giorni gli arrivi sullo Stretto sono stati consistenti, seppure in netta diminuzione nel week end: hanno traghettato 923 persone giovedì, 729 venerdì, 739 sabato e in ultimo 551 domenica. Simbolo di questo controesodo è la Renault 4 ripresa da cellulari e tv che, sovraccarica di valige, è partita dalla Francia per raggiungere nel pomeriggio di ieri Acitrezza dopo aver traghettato a Villa San Giovanni. Ma il ministro ha risposto smentendo del tutto le accuse di Palazzo d’Orleans «mosse per di più in un momento in cui le istituzioni dovrebbero mostrarsi unite. Non c’è un flusso incontrollato verso le coste siciliane, tant’è che, domenica, tutte le persone che hanno traghettato sono risultate legittimate a farlo». Il ministero ha fornito i dati dei traghettamenti: «I transiti giornalieri per la Sicilia hanno fatto registrare una costante diminuzione dai 2.760 di venerdì 13 marzo ai 551 di domenica 22 marzo. La domenica precedente, 15 marzo, il traffico era consistito in circa il doppio di auto e quasi il triplo di passeggeri, rispettivamente 469 e 1.384». L’urgenza di Musumeci è sempre legata al rischio che arrivi quel picco di contagi che tutti gli esperti pronosticano fra la fine di marzo e metà aprile. L’aumento costante dei contagi negli ultimi giorni sta amplificando la paura di non riuscire a gestire il deflagrare dell’emergenza. Per questo motivo Musumeci ha di nuovo ribadito l’esigenza di moltiplicare i posti letto per i normali ricoveri («ci stiano attrezzando per arrivare a quota 2 mila») e i reparti di terapia intensiva («servono almeno altri 300 posti»). Infine il presidente ha annunciato che «per chi è arrivato in Sicilia da fuori e deve trascorrere 14 giorni in quarantena isolato dai propri familiari stiamo acquisendo centinaia di posti letto di alberghi. Ne abbiamo già 150 a Palermo, un centinaio nel Messinese e duecento nel Catanese». A pagare gli albergatori sarà la Regione.