Gds: “Incubo Coronavirus. Lo scontro e le tensioni sullo Stretto. Messina, il sindaco De Luca denunciato dal ministro Luciana Lamorgese, c’è stato «vilipendio»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla denuncia del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese nei confronti di Cateno De Luca, sindaco di Messina, per offese allo Stato. Il primo cittadino peloritano dovrà rispondere di vilipendio allo Stato, a causa dei comportamenti censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice di procedura penale. Offese verbali punibili con un sanzione dai 1.000 ai 5.000 euro. «Le parole gravemente offensive e lesive dell’immagine – si legge nella nota del ministero- per l’istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari. Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di reale collaborazione. Le insistenti espressioni di offesa e disprezzo ripetute per giorni davanti ai media, dal primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale per il rispetto che è dovuto a tutti i cittadini, e a maggiore ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti». «Barcollo ma non mollo – ha detto De Luca dopo aver saputo della denuncia – mi prendo il provvedimento perché mi darà la possibilità di difendermi nelle sedi opportune. Avrei potuto fare le mie scuse al ministro che forse ha inteso darmi una lezione. I toni e la reazione sono stati fuori dalle righe. Una grave caduta di stile certamente, dettata dal mio carattere, ma non nuova per chi mi conosce. Il mio era un grido di dolore – prosegue il primo cittadino che, in quanto tale, non ha badato alla forma, trattandosi di una battaglia per salvare vite umane ed a favore della comunità messinese e siciliana. Si è consentito di far passare dallo Stretto persone e mezzi non autorizzati nonostante i divieti. Ci vediamo in tribunale signor ministro – conclude De Luca-nel frattempo dobbiamo andare avanti, perché la nostra priorità assoluta è quella di salvaguardare la salute della mia comunità. È chiaro che farò le mie riflessioni insieme ai legali».