L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla caccia ai posti letto in Sicilia. L’obiettivo è arrivare a 590 posti di terapia intensiva entro la metà di aprile negli ospedali ma anche posti letto per ospitare i positivi per spezzare la linea del contagio. La Regione pensa ad alberghi e ad utilizzare le strutture delle opere pie. «Abbiamo fatto la ricognizione delle Ipab che sono ferme e sospese e che possono essere utilizzate per la quarantena di persone esposte o comunque fragili come i senzatetto o i ragazzi stranieri non accompagnati. Abbiamo dato incarico ad una funzionario per area territoriale di trovare gli spazi che possono servire», ha spiegato l’assessore Antonio Scavone, che ieri ha partecipato ad un confronto con il presidente della Regione, Nello Musumeci, e gli assessori alla Sanità e al Bilancio, Ruggero Razza e Gaetano Armao, ma anche alla Formazione e alle Attività produttive, Roberto Lagalla e Mimmo Turano. All’interno delle Ipab potrebbero essere trovati circa 800 posti letto in tutta la regione, ha spiegato Scavone, «ma anche qualcosina in più dopo la verifica delle strutture», aggiunge l’esponente dell’esecutivo regionale. Nel frattempo, continua il confronto per trovare la disponibilità delle strutture alberghiere dove assistere i positivi poco sintomatici che non hanno bisogno di cure ospedaliere e la riconversione delle strutture esistenti. Tra questi anche il Giglio di Cefalù che «si sta già preparando nell’eventuale gestione di pazienti Covid», come ha detto il presidente della Fondazione Giovanni Albano. «Abbiamo creato – ha detto Albano – un’area di degenza, al terzo piano, di 40 posti letto che in una fase emergenziale potrà arrivare a 90 posti. È stato completato il nuovo reparto di terapia intensiva con il passaggio da 4 posti letto a 9 e una terapia sub intensiva con 4 posti di degenza. Il reparto Covid avrà dei percorsi totalmente distinti e separati dagli altri per garantire la sicurezza dei pazienti e del personale sanitario».