Gds: “Incubo Coronavirus. In Sicilia la carica dei trentamila. E Musumeci litiga con il ministro”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza Coronavirus in Sicilia. Sono trentamila i siciliani che sono tornati nell’Isola in una settimana e che si sono registrati sul sito messo a disposizione dalla Regione Siciliana. Un dato comunicato ieri dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, a Messina per controllare quanti arrivavano agli imbarcaderi dello Stretto. «Se trentamila cittadini hanno voluto registrarsi è perché intendono rispettare le regole. Dopo il 3 aprile vedremo quali sono stati i primi effetti di questo rigore», ha spiegato Razza. «Le misure di pubblica sicurezza competono allo Stato», prosegue Razza, «e il dialogo tra la Regione e lo Stato è molto intenso anche in queste ore. Facciamo appello ai cittadini: chi deve ritornare in Sicilia lo faccia solo se indispensabile. Se non ci sono ragioni di indispensabilità, già ora il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri obbliga alla permanenza presso il proprio domicilio». Per i treni diretti in Sicilia, le verifiche sono scattate a Messina dove ad attenderli c’era anche il personale della Regione con le guardie forestali in ausilio alla Polfer. Sono stati sottoposti ai controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina, con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti. Tra quanti sono arrivati a Palermo con quel treno c’era anche un uomo di 72 anni che ha «deciso di venire a morire dove è nato» e che non conosceva l’obbligo della quarantena; chi è andato e tornato da Milano; il fuori sede che abita con altri colleghi in Liguria e preferisce stare in casa da solo a Palermo. Ad alzare per primo la voce era stato ieri mattina il governatore pugliese Michele Emiliano, che ha poi esteso la quarantena a chiunque torni in regione, sul modello di quanto già fatto in Sicilia. La paura arriva anche dalla Sicilia, dove l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha lanciato l’allarme. «Si blocchino in giornata i treni per il Sud, per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, nelle regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine». Ma il ministro De Micheli smorza: «Possiamo affermare che non c’è stato nessun esodo, né ieri, né la scorsa settimana». «Abbiamo fonti diverse», replica in serata il presidente della Regione, Nello Musumeci. Dopo avere concordato col ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, i controlli sanitari sui viaggiatori, Musumeci ha allertato anche le guardie del Corpo forestale in supporto della Polfer. E ora sta valutando lo stop di almeno il 60% dei treni regionali. «Chi viene in Sicilia», ha spiegato Musumeci, «deve stare in quarantena, nel rispetto della propria salute e di quella dei propri familiari e della comunità in cui va a vivere. Basta un poco di sacrificio per contenere questo morbo». «Soltanto rispettando rigidamente le regole, potremo uscire da questo difficile situazione», dice il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché.