L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla zona rossa di Villafrati. Un nuovo allarme proviene dagli operatori del centro “Villa delle Palme”. «I dipendenti della struttura sono stati informati – spiega il sindaco Francesco Agnello – E sono in quarantena assieme alle famiglie. Invito tutti quelli che hanno avuto contatti con loro a informarci in modo da avviare un monitoraggio. Dalla zona rossa non si può entrare né uscire, i varchi sono presidiati». Nel giro di 24 ore ci sono state diverse riunioni con il prefetto, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, i vertici della Regione e delle autorità sanitarie. «Tutto per coordinare gli interventi e garantire il sostegno alla nostra comunità in questo momento difficile – aggiunge il sindaco – Dobbiamo stare uniti. Le istituzioni sono accanto a noi». Nel frattempo proseguono gli accertamenti per capire in che modo si è propagato il contagio che adesso riguarda virtualmente ben 17 comuni della provincia di Palermo e Agrigento, dove abitano i dipendenti di «Villa delle Palme», in tutto una settantina. Uno di loro vive a Bagheria, dove nei giorni scorsi ci sono stati dieci casi di positività. E proprio dai dipendenti arriva tramite la Cgil un grido di allarme. «Gli operatori sono in grave difficoltà, i dispositivi arrivati non sono sufficienti, chiedono aiuto – affermano il segretario generale della funzione pubblica Giovanni Cammuca e Michele Morello, responsabile terzo settore Fp Cgil -. Sono barricati lì dentro e non sanno come andrà a finire. Chiedono presidi che non bastano più, mascherine con i filtri e quelle a copertura integrale, guanti resistenti, camici da buttare. Da domani non sanno come reggere il lavoro, non sanno se potranno essere in grado di lavorare senza adeguate protezioni. Il rifornimento di guanti, mascherine e camici arrivato non basta a coprire anche la giornata di domani. Al lavoro ci sono anche operatori sanitari risultati positivi e non sanno come fare. Nonostante la richiesta generale, mancano i dispositivi in tutte le residenze per anziani, soprattutto nelle piccole case di riposo». Il focolaio scoperto nella struttura di Villafrati rischia però di non essere l’unico del genere. Nelle case di riposo «rischiamo le stragi annunciate», scrivono in una nota i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Sicilia, Maurizio Calà, Alfio Giulio e Nino Toscano. E da Villafrati a Caccamo dove è risultato positivo al Covid-19 l’uomo che è ricoverato all’ospedale Cervello. Lo ha comunicato il sindaco Nicasio Di Cola. Il tampone è stato effettuato martedì. «Saranno adottate tutte le misure di contenimento – dice il sindaco – per evitare il diffondersi del virus in città. Rivolgo ancora una volta a tutti, ora più che mai, l’invito a uscire di casa solo per motivi di necessità. Il rispetto di questa indicazione non è facoltativo ma è un obbligo». Nel frattempo il Comune ha disposto la sanificazione dell’ufficio postale, di una banca e due negozi e la quarantena di 14 giorni per una quindicina di persone, che potrebbero essere state in contatto con il paziente. L’ufficio postale resterà aperto.