Continua l’emergenza Coronavirus in Italia, ieri c’è stato un aumento dei contagi e in Sicilia siamo arrivati a quota 18 positivi. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione sull’emergenza,ieri c’è stato un vertice alla Regione per decidere come affrontare la questione. I policlinici di Palermo e Catania, hanno effettuato 367 tamponi, di cui 349 negativi. I pazienti in isolamento domiciliare sono 13, cinque, invece, i ricoverati: tre a Palermo e due nel capoluogo etneo. Ieri a Catania, Ruggero Razza, assessore regionale alla salute ha comunicato che altre 3 persone sono state contagiate e ha specificato che sono tutte in buone condizioni come gli altri contagiati. Anche loro sono provenienti dalle zone rosse del nord. Catania, dunque, dopo i tre professori universitari del Dipartimento di Agraria risultati infetti martedì scorso, sale a quota dieci persone contagiate, mentre restano «cinque i casi a Palermo, tutti appartenenti al gruppo di turisti bergamaschi finito in isolamento all’hotel Mercure, due nel Siracusano e uno a Ragusa, nessuno in condizioni preoccupanti», sottolinea Razza smentendo sia la notizia, circolata in queste ore, della chiusura dell’Utir, l’Unità di terapia intensiva respiratoria del Cannizzaro di Catania, sia la quarantena per il personale sanitario dello stesso reparto, dove domenica scorsa era stata ricoverata una persona risultata positiva e oggi in fase di miglioramento. Smentita anche l’individuazione, da parte del governo regionale, di una caserma di Cefalù come una delle due aree di quarantena previste in Sicilia: «Una notizia diffusa oggi (ieri, ndr) da un take di agenzia, ma priva di fondamento, visto che l’immobile è stato messo a disposizione dall’esercito in alternativa all’ospedale militare di Palermo, eventualmente solo e soltanto come luogo di degenza. Stiamo ancora valutando l’ubicazione delle due aeree, ovviamente a puro scopo preventivo, perché la Sicilia, al momento, non avrebbe bisogno di alcuna zona di quarantena». Intanto, l’argomento è stato sul tavolo della riunione operativa del Coordinamento della presidenza della Regione Siciliana per le attività necessarie al contenimento della diffusione del Covid 19, che si è svolta ieri mattina a Palazzo Orleans, presieduta dallo stesso Razza insieme al capo della Protezione civile regionale, Calogero Foti, mentre nel pomeriggio, insieme ai direttori sanitari delle province, in Regione si è discusso dell’eventuale rafforzamento di posti letto nei reparti di terapia intensiva, nel caso in cui, precisa Razza, «dovessimo fronteggiare un’emergenza, anche se possiamo contare sul oltre 500 posti letto» che saranno presto aumentati. Ieri sera, invece, il governatore Nello Musumeci è andato a Roma per presentare al premier Conte le prime proposte di misure economiche contro gli effetti del coronavirus: mettere a disposizione delle imprese turistiche gli ammortizzatori sociali in deroga alle norme vigenti a prescindere dai requisiti legati alle dimensioni, sospensione di ogni onere fiscale e contributivo per gli operatori economici, e di tutti gli oneri e adempimenti connessi all’attività di impresa. Tra gli argomenti sottoposti al premier, anche un piano straordinario di investimenti per l’Isola, con le stesse procedure autorizzate per il ponte Morandi, ovvero, sottolinea Musumeci, «l’applicazione per cinque anni in Sicilia del modello Genova, con una regia a Roma ed eventuali sanzioni per chi non rispetta il cronoprogramma. In questo momento è chiaro che le regioni più povere avvertono con maggiore difficoltà la morsa della crisi. Ecco perché, pur non essendo fortunatamente in zona rossa, non possiamo restare esclusi da qualsiasi provvedimento che si vorrà adottare a sostegno delle imprese». L’incontro a Palazzo Chigi segue la riunione che Musumeci ha svolto martedì a Palazzo Orleans con sindacati, associazioni datoriali e organizzazioni di categoria, in cui, ricorda il presidente della Regione, «abbiamo dato prova di grande senso di responsabilità, a prescindere dalle posizioni politiche». All’impegno e «alla sensibilità dimostrata dal governatore durante il vertice con le parti sociali» plaude Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria, che tra le priorità per affrontare le ricadute economiche del coronavirus indica «l’attivazione della moratoria dei mutui in base al protocollo Abi-Protezione Civile sulle calamità naturali, in primis da parte delle finanziarie regionali Irfis e Crias; la copertura della quota interessi delle rate sospese con l’utilizzo di risorse regionali; la conferma della copertura del Fondo di garanzia per le Pmi sulle operazioni sospese o allungate; un plafond di Cassa depositi e prestiti di provvista alle banche per il finanziamento delle aziende». I sindacati, invece, denunciano «l’assoluta mancanza di qualsiasi reale intervento a tutela delle sicurezza dei lavoratori e dell’utenza, negli uffici regionali, in particolare in quelli periferici laddove è preminente l’attività lavorativa in front-office con l’utenza, come centri per l’impiego, motorizzazioni, servizi turistici, siti archeologici e musei», mentre Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia segnala una notizia «che temiamo possa rivelarsi la prima di una lunga serie di procedure di riduzione del personale: la Società Ehsi srl ha infatti avviato procedura di licenziamento collettivo per il personale che svolge servizi di hosekeeping, ristorazione, amministrazione e facchinaggio all’interno delle strutture alberghiere italiane. Una procedura che coinvolge 14 lavoratori siciliani dell’Eurostar Hotel Centrale di Palermo e dell’Eurostar Hotel Montetauro di Taormina». Intanto, , il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, hanno deciso di comune accordo di spostare al 23-24 ottobre l’appuntamento della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si sarebbe dovuta svolgere nel capoluogo il 21 marzo per l’emergenza legata al Coronavirus. Invece, si svolgerà regolarmente domani mattina, l’ultima videoconferenza programmata dal Centro Pio La Torre per l’anno di didattica antimafia svolto con gli studenti di un centinaio di istituti superiori in Italia. «I ragazzi avranno la possibilità di seguire i lavori in streaming – spiega il presidente Vito Lo Monaco – con la possibilità di rivedere in filmato a scuola dopo la riapertura». Il tema di domani sarà la violenza di genere con un focus sulla tratta delle donne.