Gds: “Incubo Coronavirus. Fine settimana a rischio per il Centro-Sud”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della situazione Coronavirus al centro-sud. Con quasi 15 mila malati e altri 250 morti in un solo giorno, l’Italia rischia di non aver ancora visto il peggio: nel fine settimana potrebbe esserci un boom di contagi da coronavirus al centrosud dovuto all’«effetto assembramento» dello scorso week end, prima che entrassero in vigore le misure restrittive per tutto il paese. I numeri continuano a crescere in maniera impietosa: anche nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.116 malati in più rispetto a giovedì, per un totale di 14.955 persone positive al virus, con il numero di coloro che è in terapia intensiva che rimane sempre attorno al 10%. E le vittime sono ormai 1.266. La fascia d’età più a rischio è quella tra gli 80 e gli 89 anni ma c’è un ulteriore dato che va tenuto in considerazione: «La maggioranza delle vittime – spiega – aveva più patologie croniche, solo due erano non portatrici di patologie. Il 46-47% dei morti ne aveva almeno 2-3». Secondo gli scienziati, le misure di contenimento prese dal governo dovrebbero attutire il picco, ma avranno anche un altro effetto. «L’epidemia durerà di più – spiega il professore di igiene dell’università di Pisa Pier Luigi Lo Palco – ma il numero di casi risulterà gestibile per il servizio sanitario». C’è però un rischio che potrebbe in parte mandare in crisi questo scenario ed è quello ipotizzato da Brusaferro: un’impennata dei casi di contagio al centrosud, dove le strutture sanitarie non sarebbero in grado di reggere l’urto così come avvenuto con fatica al nord. «È verosimile aspettarci casi in questo weekend, in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. Speriamo di essere smentiti dai fatti». Intanto prosegue il lavoro della Protezione Civile per cercare di soddisfare le esigenze che arrivano dai territori. Uno dei fronti più delicati è quello della sicurezza dei lavoratori dei servizi essenziali, a partire da medici e personale sanitario, che non si possono fermare e che il premier Giuseppe Conte ha definito «colonna portante del paese» ringraziandoli per gli «sforzi straordinari» che stanno facendo. Nei prossimi giorni, ha assicurato, «la Protezione Civile distribuirà a tutti i lavoratori i dispositivi di protezione individuale». L’altro fronte su cui si lavora a pieno ritmo è il potenziamento degli ospedali e la fornitura di materiale sanitario. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha attribuito alla Protezione Civile l’impossibilità di realizzare un ospedale nella Fiera di Milano ma il Dipartimento ha risposto che il problema è il reperimento dei materiali sul mercato.