Gds: “Incubo Coronavirus. Dopo i runner la rabbia ora tocca i più piccoli. Dai balconi insulti ai genitori per strada con i propri figli”

Continua l’emergenza Coronavirus in Italia. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le lamentele di alcuni genitori, che speravano di poter portare i primi bambini a fare una piccola passeggiata dopo la nota del Viminale.  «Quando è uscita la circolare del Viminale ero felicissima, ieri volevo portare fuori mia figlia, ma dopo aver visto quello che scrive la gente sui social ho quasi il terrore di farlo, davvero devo avere paura di portare mia figlia 10 minuti a sgranchirsi le gambe?» se lo domanda Federica, 38 anni, mamma di Bianca, 10, ma l’interrogativo rimbalza tra tutti i genitori che ieri hanno gioito alla prospettiva di poter finalmente concedere non un’ora. «Sono separata e l’altro giorno racconta una 45enne, mamma di due figli di 10 e 7 anni – ho accompagnato i bambini dal padre, ci siamo fermati pochi minuti nello spazio verde sotto casa, non recintato, e in un attimo diverse persone si sono affacciate urlandoci insulti di ogni tipo dai balconi, i bambini si sono spaventati, soprattutto quando sono partite le minacce di chiamare la polizia, che poi è pure arrivata. Che dire? Poveri poliziotti, erano più imbarazzati di noi, ci hanno chiesto gentilmente di andare a casa per quieto vivere, ma si vedeva quanto fossero dispiaciuti. Poi la sera ho scoperto che le stesse persone che ci hanno urlato contro ci hanno ripreso e buttato in pasto sui social, senza nessun rispetto nemmeno per i bambini, che si vedono benissimo. Quando ho letto i commenti sotto il video sono andata a farmi una doccia, per poter piangere senza che i bambini se ne accorgessero. Uscirò ancora con loro? Sì, perché una passeggiata li aiuta a essere un poco più sereni, ma ho tante amiche che hanno deciso di non farlo per paura».