L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla crisi dell’Aeroporto Falcone e Borsellino. Cassa integrazione straordinaria per 260 lavoratori della Gesap, la società che gestisce l’impianto. L’accordo di dodici mesi è stato siglato con i sindacati di categoria per tutti i dipendenti, con il mantenimento dei servizi minimi, una richiesta partita dell’azienda a causa della crisi provocata dalla pandemia. L’aeroporto è aperto, così come è previsto dal decreto del ministero dei Trasporti, ma opera con soli due voli da e per Roma Fiumicino e uno da e per Lampedusa. I numeri sono impietosi: passeggeri in calo del 76 per cento nelle prime tre settimane di marzo. «Per attivare concretamente la cassa integrazione straordinaria, l’ultimo passaggio formale è la convocazione da parte dell’ufficio provinciale del Lavoro, che si attende con urgenza – afferma Giovanni Scalia, amministratore delegato di Gesap -. In questa situazione surreale la società si è trovata a dover affrontare una crisi improvvisa e inaspettata che, con grande senso di responsabilità di tutti i lavoratori, si sta fronteggiando, garantendo i servizi essenziali e l’operatività stessa dell’aeroporto. L’accordo con i sindacati garantisce una concreta salvaguardia dei livelli occupazionali e farà si che questa crisi non metta a repentaglio nessun posto di lavoro». Il drastico taglio dei voli effettuato dalle compagnie aeree, a causa dell’emergenza sanitaria, ha fatto segnare nella terza settimana di marzo il calo dei passeggeri del 98 per cento con una media 250 passeggeri al giorno e una diminuzione del 94 per cento sui movimenti rispetto allo stesso periodo del 2019. Le statistiche sull’anno consegnano un -21 per cento sui passeggeri e un -14 per cento sui movimenti con un trend destinato a peggiorare.