L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla questione scuole in Sicilia.
Tra ordinanze dei sindaci e sentenze dei giudici, ormai non è un’esagerazione definire come surreale il clima attorno alla scuola. L’indicazione del Tar ormai è chiara ed è stata ribadita nella seconda sospensiva nel giro di pochi giorni del provvedimento del sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, il quale aveva ordinato la chiusura delle scuole: in zona arancione istituti aperti e, dunque, da oggi tutti in classe anche nel comune della Valle dei Templi. Dopo il Tar di Palermo, ieri è stata anche la volta del Tar di Catania che ha annullato l’ordinanza di chiusura dei plessi a Enna. Nonostante ciò, quello che è singolare è che in questo momento nei comuni in zona arancione dove non sono stati avviati ricorsi contro le ordinanze dei sindaci si procede, ad oggi, con i cancelli delle scuole chiusi e gli alunni a seguire le lezioni in Dad.
In Sicilia l’unico esempio di capoluogo di provincia rimasto in questa condizione è Trapani, dove il sindaco Giacomo Tranchida ha disposto la didattica a distanza fino al 26 gennaio. Ma l’elenco si allunga a tanti altri piccoli Comuni in arancione, proprio come nel Trapanese o
nell’Agrigentino.