L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Bruno Cacopardo, direttore dell’Unità operativa Malattie infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania e membro del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Coronavirus istituito dalla Regione: «Ho pochi dubbi sulle messe, che storicamente, durante le epidemie, avvicinando le persone hanno rappresentato un fattore di innesco infettivo: meglio evitare per adesso, anche perché il virus, a differenza di quanto accade in mare e in piscina grazie al sale e al cloro, nell’acquasantiera può resistere alcune ore. Capisco chi sta subendo enormi danni economici, ma da medico dico che è meglio di no, altrimenti ripetiamo quanto accaduto in Germania, dove appena sono state allentate le restrizioni il virus ha accelerato di nuovo. Vista la riduzione dell’R0, ottenuta proprio grazie al lockdown, sono moderatamente ottimista: tra il 10 e il 15 maggio potremmo arrivare a zero casi. Però, dovremo stare molto attenti alle nostre Rsa e case di riposo: se spegniamo i focolai accesi in alcune strutture, spegniamo il problema».