L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Carlo Amenta, rappresentante dell’associazione “Amici Rosanero”, presente all’assemblea dei soci del Palermo: «Il clima non è stato chiaramente cordiale, ma non è stato nemmeno teso. Mirri ha condotto l’assemblea in maniera professionale e altrettanto ha fatto Di Piazza nel replicare. C’era un clima di confronto, magari non sereno, ma sicuramente franco. Tutto nelle corde delle vicende che stanno accadendo. Capitale? Sì, è una garanzia per tutti e il presidente lo ha ribadito. Questi 6,8 milioni di euro rappresentano la differenza tra i costi che la società stima di dover sostenere e i ricavi che prevede di avere nel corso della stagione. I costi complessivi per la stagione, dunque, sono preventivati in oltre dieci milioni di euro. Una società che progetta di investire tanto per un campionato di Serie C è sicuramente proiettata ad un campionato di vertice. Abbiamo ringraziato la società per averci coinvolto e lo facciamo ufficialmente perché questa non era un’assemblea obbligatoria. Così invece ci ha dato la possibilità di essere presenti e certamente, tra gli associati, ho sentito una grande emozione, un vero orgoglio. Io lo faccio di professione e sono riuscito a distinguere il tifoso dal professionista, ma ho avvertito queste sensazioni da parte di tutti. Devo dire inoltre che la trasparenza è stata massima, da parte di tutti». Di Piazza ha confermato la volontà di vendere il proprio 40%? «Ha dato lettura di una relazione, chiarendo di averla stilata per rispetto di noi tifosi, nella quale ha spiegato le proprie ragioni. In assemblea non abbiamo discusso della sua volontà di cedere le quote, non mi sembra di ricordare un’affermazione di questo tipo».