L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” ha analizzato il pari dal Palermo contro il Cosenza e gli errori di Corini che hanno portato Brunori e compagni a mancare l’appuntamento con la vittoria.
Un altro passo falso. Il Palermo non riesce a spiccare il volo e la partita di lunedì sera contro il Cosenza è stata l’ennesima dimostrazione della difficoltà di fare svoltare la stagione quando il calendario ha offerto un match importante con un valore specifico più alto rispetto alla media. Quella contro il Cosenza, infatti, era una partita da vincere a tutti i costi, sia per allontanare definitivamente lo spauracchio della zona playout, sia per restare agganciati al treno playoff che, invece, è leggermente scappato. I risultati di Pasquetta, infatti, hanno detto che le dirette contendenti del Palermo stanno volando, contrariamente a Brunori e compagni, che si sono impantanati prima al Tardini contro il Parma, subito dopo la sosta, e lunedì in casa contro il Cosenza.
Contro i calabresi è arrivato un pareggio senza gol, con tante zone d’ombra che chiamano in causa anche l’allenatore. Con i recuperi di diversi infortunati, Corini ha potuto scegliere. ma non tutte le mosse si sono rivelate giuste, tant’è che la squadra di Viali non ha subito il palleggio dei rosanero ed è anche andata più vicina al gol rispetto al Palermo. Le scelte di Corini, infatti, non hanno portato frutti né dal primo minuto, né a gara in corso. Una su tutte, quella di schierare Segre come quinto di centrocampo a discapito di Valente, con l’obiettivo di limitare le incursioni di Florenzi, molto abile da quella parte.
Seppur l’apporto difensivo di Segre abbia sortito i suoi effetti, di contro il Palermo non ha avuto la spinta offensiva per impensierire la retroguardia rossoblù, praticamente mai messa in difficoltà dagli esterni del Palermo. L’esperimento di Corini non è risultato efficace neanche nella seconda frazione, quando dalla panchina sono entrati Damiani e, appunto, Valente: il numero 30 rosanero è stato utilizzato come mezzala sinistra al posto di Verre, con l’idea di provare a far male centralmente a un Cosenza che, invece, non ha mai sofferto in quella zona, chiudendosi in maniera pulita e diligente. Con il prosieguo del match e il passaggio a uno spregiudicato 3-4-3, inoltre, il Palermo ha prestato il fianco alle ripartenze molto pericolose da parte degli ospiti, soprattutto dal lato sinistro del Palermo, occupato difensivamente da Aurelio, utilizzato come braccetto di sinistra dopo l’uscita dal campo di Marconi. Scelte, quindi, che non hanno rispecchiato ciò che l’allenatore rosanero aveva ideato.