Sulle pagine del Giornale di Sicilia, Alessandro Arena analizza il momento delicato del Palermo, che da oggi sarà in ritiro fino alla sfida contro il Catanzaro. Una decisione maturata dopo giorni di riflessione, conseguenza diretta della prestazione deludente contro la Carrarese, che ha messo in luce gravi lacune nel gioco e nell’atteggiamento della squadra.
Il confronto tra la società e il tecnico Dionisi ha portato alla scelta di isolare il gruppo per ritrovare coesione e determinazione, in un momento cruciale della stagione. La sconfitta in Toscana ha cancellato ogni certezza emersa dopo la vittoria contro lo Spezia, ribadendo l’incapacità dei rosanero di dare continuità ai risultati.
Il ritiro, pur non punitivo, è un segnale chiaro: il Palermo deve invertire la rotta. Le aspettative iniziali, con una squadra costruita per competere ai vertici, sono state disattese, come dimostra il distacco di 16 punti dal Sassuolo capolista e una distanza surreale di soli 4 punti dalla zona play-out. Il City Football Group, pur mantenendo un profilo basso, ha voluto rimarcare la necessità di una svolta immediata.
Con quattro partite in due settimane e una classifica che preoccupa, la sfida contro il Catanzaro rappresenta un test decisivo non solo per la squadra, ma anche per il rapporto con i tifosi. Lo Stadio Barbera, già scosso da segnali di malcontento, potrebbe diventare il termometro della reazione della piazza.
Arena sottolinea come il Palermo non sia nuovo a ritiri in momenti di crisi: già a maggio, una situazione simile si era verificata dopo il ko contro lo Spezia, con conseguenti tensioni tra tifosi e squadra. Oggi, a distanza di mesi, l’atmosfera sembra essere altrettanto tesa, con il tempo della pazienza ormai agli sgoccioli.
La partita di domenica sarà più di una semplice gara: sarà un banco di prova per misurare la resilienza del Palermo e la sua capacità di reagire in un momento che potrebbe decidere le sorti della stagione.