L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla Fase 2. “Dopo il 18 maggio conteranno le differenze territoriali”, spiega il ministro Boccia. «Chi sbaglia si assumerà la responsabilità dell’aggravamento della condizione sanitaria del proprio territorio. Il governo, come ha fatto nella prima fase, continuerà ad indicare la rotta alle Regioni, con linee guida entro cui muoversi». Parole che ai più sono sembrate indirizzate a colpire al fianco la tendenza emersa dai territori, con un elenco corposo di governatori apertamente critici con le scarse novità, a loro dire, contenute nel Dpcm. La mossa del ministro ha però innescato una fitta retta di risposte e distinguo. Tra le prime quella del governatore del Veneto, Luca Zaia: «Le cose che facciamo noi come ordinanze sono le stesse che stanno facendo regioni dello stesso colore politico del Governo. Perché dobbiamo diventare i parafulmini di chi vuole solo avere visibilità?». Il Governo, ha aggiunto, «ha l’obbligo della vigilanza, di intervenire impugnando le ordinanze. Ma lo deve fare con tutti quelli che le hanno fatte, non si fa per colore politico, si fa per ordinanza».