L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul mare inquinato nel palermitano.
Anche in questo inizio di stagione, come purtroppo da anni, le notizie sulla balneabilità delle acque della zona costiera che interessa i comuni di Ficarazzi, Bagheria, Santa Flavia, Casteldaccia, Altavilla Milicia e Termini Imerese non sono affatto confortanti, come certificato dal decreto dell’Assessorato Regionale della Salute emanato lo scorso
18 marzo con il quale è stato disposto il divieto di balneazione per inquinamento in alcuni tratti lungo la costa.
Tutto questo nonostante i controlli sempre più stringenti esercitati da parte dei comuni e dalle forze dell’ordine. Le zone risultate inquinate e quindi nuovamente inibite alla
balneazione riguardano il tratto di mare a Ovest del fiume Eleuterio a Ficarazzi per la lunghezza di 1.100 metri lineari; piazzale Prime Rocche, a Bagheria per la lunghezza di 750 metri, ed ex spiaggia Sarello per 150 metri.
Niente tuffi e bagni nella spiaggia contrada Celso, a Casteldaccia per 1.800 metri, Ponte San Michele e litorale della Bruca ad Altavilla Milicia rispettivamente per 800 metri e 300 metri, Fondachello per 300 metri di lunghezza, Sant’Elia per 600 metri, ex porto di Trabia pescatore 400 metri e tratto antistante svincolo autostrada per 1.200 metri e a est fiume San Leonardo a Termini Imerese, per 200 metri e contra da Bragone fossa an Leonardo per 200 metri. Se la situazione non cambierà dopo i successivi prelievi la balneazione per la stagione balneare 2024 che avrà inizio il 1° maggio e terminerà il 31 ottobre potrebbe subire conseguenze negative per l’economia della zona.