L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma su quanto avvenuto al Santa Teresa del Bambin Gesù. Triplice fischio del giudice civile di Palermo, autore della sentenza che ha visto al momento soccombere l’oratorio della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù e prevalere cinque condomini che avevano denunciato una «rumorosità intollerabile». Al momento, perché il campionato non è concluso. Intanto, incredibile ma vero, pallone «vietato». Un oratorio senza pallone sembra non potere esistere. Come togliere il marea un gruppo di ragazzini in gita in spiaggia. Niente pallone in assenza dei lavori di adeguamento per insonorizzare le mura del campetto. Opere per migliaia di euro, quasi 20 mila, secondo una prima stima, quelli necessari per trasformare il campo in una bolla di gomma piuma. Troppi per una parrocchia guidata da religiosi e che si regge sulla buona volontà e sulla provvidenza. Esplode la protesta tra i fedeli e i volontari della chiesa di via Filippo Parlatore. Il giudice non ha fatto sconti, imponendo, come si evince dall’ordinanza di 18 fitte cartelle restrizioni più ampie di quelle richieste, entrando dettagliatamente nel merito dell’operatività della struttura. La comunità guidata dai Fratelli missionari della misericordia, ha deciso a grande maggioranza di presentare reclamo per provare a ribaltare il verdetto: nuova gara nuovo arbitro dal 31 gennaio e i biglietti sono stati tutti venduti.