Gds: “Il Giro d’Italia torna sull’Etna, ma Palermo resta esclusa. L’assessore Messina: «Il capoluogo non c’è solo per motivi logistici»”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul giro d’Italia in Sicilia che però escluderà Palermo.

Dopo la «pausa» nell’edizione 2021, la corsa rosa farà ritorno nell’isola nel 2022 con due tappe. Lunedì è stata ufficializzata la frazione per velocisti da Catania a Messina, mentre ieri Rcs Sport, ha svelato la frazione di montagna da Avola all’Etna di 166 km con 3.590 metri di dislivello. Una tappa nell’entroterra siciliano con arrivo in salita. Da Avola si tocca il centro del barocco siciliano a Noto, poi l’attraversamento nelle zone di Pantalica e Vizzini fino all’avvicinamento al vulcano. La salita finale, che si conclude al rifugio Sapienza come in altre occasioni, affronta un percorso inedito a modo suo. Si approccia la salita da Ragalna (come 2018), per spostarsi sul versante classico di Nicolosi (come 2011) per gli ultimi 14 km. In totale 25,4 km di salita con 1.416 metri di dislivello, il 5,6% di pendenza media e punte al 15% nella prima parte.

«Già il primo arrivo in salita, quello sull’Etna, sarà importante e potrebbe tagliare fuori dalla lotta per la maglia rosa chi non si farà trovare al 100%» spiega Egan Bernal, vincitore del Giro d’Italia 2021. Ciò che salta all’occhio nelle scelte delle frazioni siciliane, tuttavia, è l’esclusione di Palermo e della parte occidentale dell’isola. La carovana, infatti, arriverà a Catania dall’Ungheria per disputare la tappa da Avola all’Etna. Poi la Catania-Messina, prima di traghettare in Calabria. «Non abbiamo avuto nessun tipo di coinvolgimento per queste tappe – ammette Paolo Petralia Camassa, assessore allo sport del comune di Palermo -. Non entro nel merito delle scelte, ma appare evidente che la parte occidentale non sia stata coinvolta né in termini istituzionali né in termini territoriali».

Una scelta, tuttavia «subìta» dalla Regione siciliana come spiegato dall’assessore al Turismo, sport e spettacolo Manlio Messina: «Ci sono stati due problemi che hanno portato a queste scelte. Le tappe previste erano tre, poi sono state ridotte a due. Questo ci ha limitato. Poi c’è un problema di logistica visto che la carovana del Giro d’Italia arriverà dall’Ungheria e, per ragioni di spostamenti, non possono andare molto distanti da Messina. Noi abbiamo “subìto” la decisione. Capiamo le difficoltà, coprire tutto il territorio siciliano è difficile. Compenseremo con il Giro di Sicilia, tornato protagonista dopo tanti anni di fermo e che il prossimo anno vedrà un’edizione ancora più ricca. Con Rcs Sport c’è un sodalizio che va avanti da diversi anni, è un rapporto costante e siamo contenti del ritorno del Giro d’Italia»