L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le opinioni dei tifosi rispetto a quanto sta accadendo al Palermo. Ecco quanto si legge:
“[…] A differenza della famiglia Tuttolomondo che proseguirà la sua battaglia per l’iscrizione in Serie B, ma con speranze ridotte al lumicino, tra i tifosi del Palermo c’è già rassegnazione per una ripartenza che fa riaffiorare gli spettri del passato per chi ha vissuto trentatré anni fa la radiazione della società rosanero. «Stiamo rivivendo lo stesso incubo – racconta Lorenzo Coppola -. C’è grande delusione e così come nel 1986 vedo il buio». Il termometro dell’umore dei tifosi arriva dai mercati rionali della città, tra le bancarelle dove nelle ultime settimane non si è più parlato di calcio giocato bensì del futuro che aspetta il club di Viale del Fante. Il nome più ricorrente resta sempre quello di Maurizio Zamparini, considerato dai tifosi l’artefice di tutti i mali degli ultimi anni del Palermo: «C’è sempre la sua mano, siamo attorniati da gente che ha tentato di truffarci -spiega Angelo Accetta -. C’è grande delusione per la città e per i tifosi. Zamparini ha dato all’intera nazione un’immagine non corrispondente al vero di quella che è la quinta città d’Italia». […] «La famiglia Tuttolomondo sperava che il Palermo andasse in Serie A per poter incassare i soldi relativi della promozione – dice Nino Cosentino-. Non ho mai creduto in loro, hanno fatto troppi passaggi e troppe chiacchiere » . Se quello che è successo va ancora metabolizzato e poi messo alle spalle, i tifosi iniziano anche a pensare a quello che sarà il futuro. […] «Preferirei Mirri che è un palermitano e tifoso del Palermo – sostiene Martino Russo -. Ferrero verrebbe qui soltanto per fare business, così come altri imprenditori del nord Italia». All’opposto, invece, Lorenzo Coppola che auspica l’arrivo dell’imprenditore romano. «Serve gente all’altezza della situazione, uno con un nome giusto -ammette-. Secondo me non ci sono palermitani pronti a rilevare il Palermo,c’è l’intenzione di Ferrero ma probabilmente hanno deciso di tagliarlo fuori dal bando visto che possiede già la Sampdoria». Tra i tifosi per le vie della città c’è anche chi ha memoria lunga, come Giovanni Maniscalco, storico abbonato del club di viale del Fante. «Si tratta della più grande delusione che poteva ricevere la città di Palermo – esordisce -. I tifosi sono stati presi in giro dalla famiglia Tuttolomondo, giocavano soltanto con la società e l’eventuale promozione in A. Bisogna sempre sottolineare, però, che la Covisoc per tre anni non si è accorta di tutte le criticità dei bilanci del Palermo. Come è possibile questo? Il conto lo stanno pagando la città, i tifosi, l’indotto e tutti i dipendenti della società». La delusione dei tifosi per strada è la stessa di coloro che hanno deciso esporre i loro pensieri attraverso i social network. […] «Continua a non essere preoccupato?» chiede Giuseppe, mentre Rosario Lo Cicero sulla pagina Facebook del Giornale di Sicilia fa un appello al sindaco Leoluca Orlando chiedendogli di valutare l’ipotesi di un risarcimento per il danno d’immagine che ha subito la città di Palermo. Anche sulle bacheche «virtuali», però, il dibattito resta su chi prenderà la guida del nuovo Palermo, ma con un semplice auspicio: «Ripartiamo da zero scrive Alessandra Nardisi – con la speranza che chi guiderà questa barca affondata non sia un altro parassita come tutti questi pseudo presidenti che abbiamo avuto in questi ultimi anni». Intanto anche il tifo organizzato da tempo si è mosso a difesa del Palermo. Un sostegno incondizionato, espresso dalla Curva Nord inferiore anche con uno striscione esposto nei giorni scorsi fuori lo stadio Renzo Barbera: «Sei la mia malattia, non c’è categoria che date mi porti via» a cui ieri se ne è aggiunto un altro abbastanza pesante contro Arkus. Anche da parte della Curva Nord 12 non è mancato il sostegno a chi guiderà la nuova società rosanero. La categoria da dove ripartire sarà la Serie D: l’auspicio di tutti i tifosi è che il prossimo sia un campionato di passaggio per poter risalire immediatamente nel calcio professionistico. E soprattutto che Palermo non riviva più giorni come questi che riportano alla mente quelli di 33 anni fa. Radiazione allora, mancata iscrizione in B adesso. Lo stesso film horror”.