La situazione del Palermo si fa sempre più drammatica, ma ciò nonostante i Tuttolomondo, proprietari di Arkus Network ancora credono alla possibilità d’iscrizione in Serie B. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” evidenzia le parole del direttore finanziario di Arkus, Salvatore Tuttolomondo, che ieri ha spiegato la sua posizione in 2 video pubblicati sui canali ufficiali del Palermo calcio. Tuttolomondo ammette: «Non ci sono le condizioni ambientali per garantire la nostra serena presenza». Ma la fideiussione non è stata depositata in tempo e nemmeno gli stipendi dei calciatori sono stati pagati. Poco importa ormai se i bulgari di Lev Ins hanno deciso di concedere una garanzia, mostrando però solo una bozza, dopo giorni di accuse al broker(con tanto di denuncia). Tuttolomondo poi spiega perchè non sono arrivati i bonifici ai giocatori, i soldi sono fermi «un minimo di autotutela».Dinanzi a ciò, è da capire come l’attuale proprietà del Palermo intenda «andare avanti». Il Cda ha constatato il mancato deposito di tutti i documenti necessari per l’iscrizione: «Non ci è stata fornita la verifica documentale dei versamenti necessari, ho dato disponibilità per un’assemblea totalitaria e non è stato possibile farlo», è quanto ammesso dal presidente Albanese, ormai in rotta con i Tuttolomondo, unico presente di persona insieme alla De Angeli. Della proprietà e di Lucchesi, neanche l’ombra. «Il Cda prosegue Albanese dalla sede di Confcommercio – ha convocato l’assemblea per il 5 luglio» quella potrebbe essere la data per la definitiva fine del Palermo. Il giorno prima arriverà infatti il parere negativo della Covisoc e il Palermo sarà escluso dal campionato, rendendo così vano ogni tentativo di salvataggio.«Farò di tutto per trovare soluzioni alternative, non voglio abbandonare la barca e farò le mie considerazioni nei prossimi giorni. Provo grande dolore e chiedo scusa se ho sbagliato». Si proverà a non fare fallire la società,soprattutto per salvaguardare i dipendenti e i creditori, ma se ci fossero state queste intenzioni si sarebbe potuta tenere un’assemblea totalitaria già ieri. L’assemblea invece si riunirà il 5 luglio, in concomitanza con l’udienza relativa alla richiesta di commissariamento della società e tre giorni dopo il processo a Zamparini. Tempistiche che rendono il prossimo mese a dir poco infuocato, mentre la tifoseria non accenna a frenare la propria protesta: «Non avete dignità» (in dialetto, ndr), recita uno striscione esposto dalla Curva Nord Inferiore al «Barbera», dove da giorni il popolo rosanero sfoga civilmente la propria rabbia.