L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui gol di Brunori.
Dodici punti in otto partite e in più di metà di questi c’è lo zampino di Brunori. Il Palermo, da quando c’è Baldini sulla panchina rosanero, ha visto il proprio bomber andare a segno in gare che hanno portato otto punti in classifica. Il numero 9 è l’arma letale del tecnico toscano, ma anche l’unico vero appiglio a cui aggrapparsi nelle serate difficili. Non che prima non segnasse o non fosse decisivo, però adesso ha raggiunto un altro livello rispetto a pochi mesi fa. Lo dimostra, purtroppo per il Palermo, il fatto che i suoi gol arrivino anche nelle sconfitte. Prima non accadeva mai, anzi, le sue reti erano sinonimo di punti. Adesso segna sempre e se non lo fa, sono dolori. Non a caso, il «peso» dei suoi gol con Baldini è maggiore – e di molto – rispetto a quello delle reti realizzate nelle 20 partite con Filippi alla guida.
Fatto salvo il cameo di otto minuti a Catanzaro e lo «zero» alla voce gol segnati nella sfida casalinga col Monterosi, Brunori ha poi timbrato il cartellino in tutte le partite con Baldini in panchina. E in queste sfide, il Palermo ha ottenuto otto punti contro Messina (2-2), Campobasso (altro pareggio per 2-2, stavolta con una sua doppietta), Juve Stabia (nuova doppietta, senza la quale non sarebbe arrivata la vittoria per 3-1) e Turris. Una «dipendenza» da Brunori che già si vedeva prima di Baldini, ma che adesso è accentuata più che mai. In due occasioni, i rosa hanno raccolto punti senza che le reti del centravanti fossero decisive per questo (i successi contro Monterosi e Turris), ma per il resto i destini del Palermo sono passati dai piedi e dai gol del suo capocannoniere.
Sempre più uomo dei record, per la storia del club in Serie C (15 gol in un campionato di terza serie li avevano segnati solo Cappioli e Messina, entrambi promossi a fine stagione), ma anche sempre più l’ancora di salvezza per una squadra che senza le sue marcature faticherebbe. Ora più che nel girone d’andata, quando le reti di Brunori erano sinonimo di vittoria (sei successi e un pareggio nelle sette gare in cui è andato a segno), ma non pesavano quanto quelle del girone di ritorno. Perché se la si mette sul piano dei gol decisivi, non tutti quelli realizzati sotto Filippi potevano dirsi tali: il pareggio in casa del Monterosi e i successi con Virtus Francavilla (al «Barbera»), Fidelis Andria e Monopoli, indubbiamente, sono passati dai suoi gol. Quelli con Campobasso, Foggia e Paganese, obiettivamente, nascono anche da altri piedi. Un discorso che, tolta la vittoria con la Turris, non si può fare certo per le altre reti di Brunori nel girone di ritorno.