Gds: “Ghirelli: «In Serie C è dura per i rosa, ma hanno un progetto. L’arrivo di Tacopina significa che si può investire al Sud»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della rielezione di Francesco Ghirelli, che insieme ai vicepresidenti Marcel
Vulpis e Luigi Ludovici, non intende scoraggiarsi dinanzi alle difficoltà:
«Sento una grande responsabilità perché dobbiamo puntare sulla sostenibilità economica, sulla riforma dei campionati e su una formula nuova del torneo di Serie C, oltre che sulla reputazione».
Presidente, il 2021 si preannuncia un anno difficile per il calcio italiano. Come lo affronterà la Lega Pro?
«Abbiamo alle spalle un anno complicato, i presidenti sono stati degli eroi per aver resistito ad una situa zione di questo genere. Ormai è passato quasi un anno dalla prima partita sospesa in Serie C per la pandemia, da quel momento le fonti principali di finanziamento sono precipitate, ovvero botteghino e sponsor, mentre sono lievitati i costi legati al protocollo sanitario. Ne ho parlato col governo, abbiamo bisogno di ristori, di liquidità e serve che venga ulteriormente prorogato fino a giugno il credito d’imposta». La Serie C terminerà la stagione a porte chiuse? «Spero che torneremo a vedere il pubblico, anche perché vorrà dire che il Paese starà meglio. Mi auguro che la curva epidemiologica scenda, poi bisognerà ragionare con l’autorità sanitaria e il governo sulle modalità per riaprire. A quel punto, spero che i play-off siano un’esplosione di pubblico, pur sapendo che non sarà facile riportare la gente allo stadio». A Palermo si è da poco consumata una frattura societaria, come vede la situazione del club? «Lo vedo bene. Il presidente Mirri ha costruito un percorso incredibile, sono onorato che il Palermo sia in Lega Pro. La Serie C non è facile, ma c’è un saggio progetto economico e sportivo. Si vedranno già nelle prossime settimane gli impegni che potranno assumere sia Mirri che Sagramola, perché possano portare un contributo in Lega Pro e anche a livello nazionale. Palermo è una delle città più gloriose del calcio italiano». Il Catania, invece, ha trovato un investitore già noto al calcio italiano come Tacopina. «Il Catania esce da una situazione complicatissima, si era temuto il crac e devo ringraziare le autorità di governo per aver dato una risposta molto forte. È stata una delle condizioni per tenere in vita la società e consegnarla ad un imprenditore ha voglia di misurarsi con un percorso al pari della storia del Catania. È un segnale: significa che nel Sud si può investire».