Gds: “Floriano rilancia «Voglio restare qui, vinceremo anche la Serie C»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le parole di un’intervista realizzata all’attaccante del Palermo Floriano da parte di “ElevenSports”: «Il nostro lavoro l’abbiamo fatto, adesso aspettiamo la Federazione». La testa dell’esterno è già proiettata al professionismo: «Quando ho firmato a gennaio l’intenzione è stata di far parte del progetto e riportare il Palermo in una categoria anche superiore alla C. Facciamo un passo alla volta, io mi auguro di restare. Al di là della piazza e del tifo, Palermo è veramente bella». L’obiettivo, adesso,è proseguire la scalata verso la Serie B: «Con una società così seria c’è la possibilità di farcela, ma per vincere i campionati serve anche fortuna, oltre alla programmazione. I presupposti ci sono, perché questa società non ti fa mancare niente. Essendo il Palermo, non puoi non avere l’obiettivo di salire. Se avremo 20 mila spettatori, è anche giusto avere l’obiettivo di vincere il campionato». Le ambizioni non mancano, anche perché alle spalle c’è un club che punta alla risalita immediata. «La società- prosegue Floriano- ci ha anche fatto avere le cyclette in casa. Volevamo finire la stagione, c’era la voglia di giocare quelle ultime otto partite, nonostante il primo posto». Un desiderio dettato anche dalla voglia di zittire qualcuno, soprattutto dopo qualche passo falso. Su tutti, uno è rimasto impresso nella mente dell’attaccante: «Secondo me quella di Licata è stata una sconfitta amara, nel secondo tempo meritavamo qualcosa in più, ma in contropiede abbiamo preso il secondo gol. Delle otto partite giocate, è l’unica che vorrei rigiocare, anche perché la sconfitta brucia». Sia lui che il Palermo, però, si sono rifatti con gli interessi: «Dopo la tripletta a Nola ho fatto venire la pandemia», ironizza il numero 25 rosanero, che non nasconde la propria emozione quando qualche tifoso prova a paragonarlo a Miccoli: «Abbiamoin comune le originie l’altezza,forse (ride,ndr). Sono nato in Germania e ho vissuto lì dodici anni prima di trasferirmi a Milano, ma ho origini per metà di Lecce e per metà di Avellino. Lui è stato un calciatore straordinario, uno dei miei preferiti perché faceva gol straordinari. Fa piacere essere accostati a lui, ma è di un altro pianeta». Lui, a Palermo, si è ambientato alla perfezione: «Son arrivato a gennaio e il distacco minimo è stato di tre punti, abbiamo strameritato e abbiamo dimostrato di essere superiori. Qui in Sicilia, poi, si mangia benissimo. Forse troppo fritto, ma ogni tanto mangio un’arancina. Quando il Palermo mi ha chiamato ero felice, anche perché a Bari non stavo giocando molto. Sapevo in che piazza andavo a finire». Una piazza che adesso sogna col mercato: «Una squadra che vuole vincere – conclude Floriano – deve migliorare tutti i reparti. Forse non si cambierà solo in porta, perché abbiamo un portiere super valido, ma in tutti i ruoli servono alternative».