L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sfida di domani tra Fidelis Andria e Palermo attraverso le parole di Maiellaro.
Si torna ad Andria, 21 anni dopo. Un campo che definire ostico sarebbe quasi un complimento, per il Palermo. Mai una vittoria, al «Degli Ulivi», tra Serie B (tre precedenti), Coppa Italia di C (un incontro) e l’allora Serie C1 (quattro sfide in Puglia). Non solo: lo stadio andriese è avaro di gioie anche per quanto riguarda i gol segnati. Uno solo, a tinte rosanero. E lo segnò un pugliese doc, uno di quelli che avrebbe potuto vivere questo match come un derby personale: «Ricordo che era una bella giornata di sole, ma quanto abbiamo faticato», è il primo pensiero che Pietro Maiellaro ha quando gli si apre quel cassetto della memoria. È l’unico calciatore del Palermo ad aver segnato in casa della Fidelis Andria, nel 1995: «Ci fu un rinvio di Mareggini – prosegue – e mi inserii in mezzo a due, arrivando fino al dischetto del rigore. Poi da lì l’ho piazzata».
Da grande conoscitore del campionato di Serie C, i risultati di domenica scorsa hanno indirizzato la stagione? «Direi che dopo due anni, il Bari è partito col piede giusto e sta confermando ciò che si poteva pensare sulle loro capacità. In Serie C, farsi recuperare un vantaggio del genere non è facile, tanto più se già hai vinto uno scontro diretto col Catanzaro. Le giornate passano e col Bari che mantiene questo passo, non puoi permetterti di rallentare».
Specialmente in trasferta, dove il Palermo ha vinto una sola gara… «Eh, infatti. Il Bari ne ha vinte quattro su sei, è normale che se vinci in trasferta e vinci pure quelle che contano, alla fine scappi. Poi, se vinci in trasferta e se fai il tuo contro le squadre di bassa classifica, puoi permetterti il lusso di gestire gli scontri diretti. Alla fine possono andarti bene anche i pareggi, in quelle gare, se vinci tutte quelle che devi vincere».