L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni del virologo Fabrizio Pregliasco:
«Se nelle feste rilasseremo le precauzioni e aumenteremo i contatti, ci saranno pesanti conseguenze, come è accaduto negli Stati Uniti dopo la festività del Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento, a fine novembre. In ogni caso, anche prima di Natale, non può passare il messaggio “liberi tutti”».
«Sì, l’indice di contagio in Italia sta scendendo, ma molto lentamente, tanto da poter dire che siamo ancora in una situazione di plateau, di diffusione stabile ma alta. In altre parole, siamo riusciti a mitigare la diffusione del virus, ma non ad abbassarla. Certo, c’è anche qualche buona notizia, si sta allentando la pressione sulle terapie intensive e sui reparti, ma il tasso di positività, seppure in calo, viaggia ancora intorno al 10 per cento, un valore troppo marcato».
«La terza ondata ci sarà, e la sua intensità dipenderà principalmente dai nostri comportamenti. Per uscire fuori dal tunnel ci vorrà innanzitutto almeno un 60-70 per cento di copertura vaccinale, poi i richiami e un’ulteriore massiccia campagna di profilassi. Per tutto il 2021 bisognerà tenere alta la guardia, e nel 2022, se tutto va bene, la circolazione del virus diventerà endemica, circoscritta».